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«Dopo qualche settimana era su quel treno. Destinazione Milano. Destinazione Ludovico, ma lui questo ancora non lo sapeva. Voleva fargli una sorpresa, voleva per una volta essere lei a regalare un’emozione a chi le aveva dato il coraggio di prendere una decisione così semplice ma molto delicata»: Amanda, la protagonista del romanzo rosa “L’amore che volevi” di Gabriele Fluca, ha deciso di essere intraprendente e di realizzare finalmente la sua favola d’amore. La ragazza ha incontrato la sua anima gemella, Ludovico, sui social, e da quel momento si è legata sempre di più al giovane; purtroppo lei vive a Trieste e lui a Milano, e non è semplice fare i conti con la lontananza e con i dubbi che la tormentano. Dopo qualche mese il loro rapporto, sebbene a distanza, va così bene che lei sceglie di trasferirsi nel capoluogo lombardo, per stare più vicina al suo amore; è una decisione impulsiva, dettata dal folle innamoramento: del resto i suoi vent’anni meritano di essere vissuti con passione. Peccato però che Ludovico non venga messo al corrente della sua scelta; Amanda arriva a Milano e decide di non dirgli niente finché non si sentirà pronta: nel frattempo si iscrive alla facoltà di Filosofia e prende casa con una ragazza, Fiona, che all’inizio non le piace granché perché è disordinata, pigra e chiassosa. Col tempo, però, la sua coinquilina dimostra la sua affabilità e lealtà, ed è proprio lei a spingere la protagonista a rivelare a Ludovico la sua presenza a Milano: le paure di Amanda non saranno mai sedate se non con la verità, e non serve a niente rimandare l’inevitabile. Il timore di un rifiuto, però, supera tutti i suoi desideri d’amore, e la ragazza decide di rimandare ancora; è il destino, a questo punto, a mescolare le carte e a fare incontrare Amanda e Ludovico per caso: tutte le paure svaniscono in un attimo perché lui si dimostra felice di stare con lei, e finalmente i due iniziano una intensa relazione. Gabriele Fluca narra una vicenda romantica ed emozionante, sicuramente adatta ai più giovani ma che non scontenterà anche i lettori più maturi; è una storia semplice, come se ne vivono tante nella realtà, e in cui in molti si possono riconoscere. C’è tanto amore in questo romanzo ma come nella vita, a volte, subentra la crisi: i due protagonisti affronteranno anche questa fase, e alla fine dovranno ricucirsi le ferite e, magari, guarderanno verso nuovi orizzonti.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.