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Il produttore Guido Lombardo, presidente della Titanus, casa di produzione e distribuzione cinematografica dal 1904, ha tenuto sul palco del Petruzzelli la Masterclass sulla Titanus, la famosa Casa di produzione con il logo dello Scudo. Dopo la proiezione di Il Pap’occhio di Renzo Arbore ( Film del 1984), prodotto dalla stessa Titanus.
La trama del film sicuramente la ricordano tutti quelli che l’hanno visto e se non l’hanno visto, è il caso di vederlo, per quanto è originale e comico.
Papa Giovanni Paolo II, preoccupato per il vizi della gioventù sempre più in preda a droga e sesso e soprattutto per il crescere di sette buddiste, decide di dare l’avvio alla televisione vaticana con uno spettacolo leggero in mondovisione. La regia è affidata a Martin Scorsese e l’allestimento dello spettacolo a Renzo Arbore e alla sua compagnia (da Roberto Benigni a Andy Luotto da Luciano De Crescenzo alle Sorelle Bandiera e via dicendo).
Arbore e la compagnia de L’altra domenica si recano in Vaticano per mettersi all’opera ma un bigotto e prelato, nelle vesti di un cardinale Richelieu, trama per sabotare l’iniziativa del Pontefice corrompendo con trenta gettoni del telefono un comicissimo ed esilarante Roberto Benigni.
Dopo tante prove, si giunge all’attesa trasmissione nella quale all’inizio vengono trasmesse notizie sulla situazione religiosa nel mondo e su disastrose attualità. Poi la compagnia comincia, rivolgendo agli spettatori l’invito: “Fedeli di tutto il mondo unitevi!”. Il Papa e gli altri ospiti inorridiscono. Il Padreterno scende dal cielo con una macchina targata PAR 0001 e sfascia tutto l’apparato spettacolare. Tutta la compagnia di Arbore viene inghiottita dalla terra e l’infido cardinale polverizzato all’istante. Infine dal Paradiso i protagonisti cantano tutti insieme When the Saints Go Marchin’ In, che fa da sottofondo anche ai titoli di coda nei quali compare la scritta elenco di tutti gli amici compromessi in questo film sottolineando intendere il carattere assolutamente anarchico e fuori da ogni schema, di questo film.
E proprio partendo dal Pap’occhio che è partita la Masterclass tenuta da Guido Lombardo sulla Titanus produttore del Pap’occhio.
Inevitabile la domanda cosa indusse suo padre, Goffredo Lombardo, a produrre un film così geniale ma soprattutto contro ogni canone in quei tempi e minimamente impensabile per quest’epoca?
Il produttore ha risposto che non appena Arbore propose il film, fu immediata la decisione di accettare. E questo perché allora c’era la libertà del cinema, non si doveva chiedere alcuna autorizzazione alle televisioni varie. I produttori decidevano. “Non abbiamo mai fatto film per incassare ma abbiamo fatto solo ciò che ci piaceva”. La Titanus tra l’altro è totalmente italiana e non ha altre partners, pertanto è sempre stata libera di scegliere la produzione di film, film di ogni genere dal Gattopardo a Un jeans e una maglietta, tutti i film di Gianni Morandi.
E la chiacchierata con questo gentiluomo è continuata così parlando di aneddoti e di amici.
A tal proposito ha menzionato l’episodio in cui “Peppuccio” Tornatore propose di produrre il film “ Grande Cinema Paradiso” (Oscar per miglior film straniero), ma suo padre rifiutò perché troppo lungo e lo indirizzò al produttore Franco Cristaldi. E ciò senza alcuna ritrosia o competizione, perché Gustavo Lombardo era un uomo etico, come lo è stato anche quando la Titanus visse momenti di crisi economica. “Le banche volevano il fallimento ma papà ha venduto tutto e divenne lui stesso curatore del fallimento per non lasciare in mezzo ai guai lavoratori e le loro famiglie”.
Da non dimenticare che suo padre ha dato il nome d’arte alla Loren, chiamandola con un cognome dal suono simile a Marta Toren, che era una grande attrice dell’epoca in America.
Infine prima di congedarsi, Guido Lombardo ha anticipato l’ultimo regalo che Goffredo ha lasciato e che la Titanus sta realizzando: Il film “ Il camorrista”, in versione televisiva.
Circa mille produzioni: Il Gattopardo, La Ciociara, Pane Amore e ..,Poveri ma belli, Rocco e i suoi fratelli, l’Armata Brancaleone, Operazione San Gennaro, l’uccello di cristallo, Troppo forte (di Carlo Verdone). Alcuni di questi tra l’altro in proiezione durante il Bif&st di questi giorni al Teatro Piccinni.
Insomma la Titanus è il cinema italiano, e senza di essa, il nostro cinema non sarebbe stato così grande e celebrato del mondo.
Davvero meritato questo incontro stamane sulla Titanus, memoria storica del cinema italiano.
Foto di Marcella Squeo (riproduzione riservata)
Verrebbe da commentare “non ci sono più gli imprenditori di una volta. Grazie ad LSD Magazine.
Grande Titanus, grande cinema italiano!
Bellissimo intervento e articolo
quando hai voglia di leggere un articolo ben fatto.