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L’intelligenza artificiale può essere un importante strumento al servizio della medicina moderna. Le applicazioni, infatti, si moltiplicano in tutti gli ambiti, dalla diagnostica alla chirurgia, dallo sviluppo dei farmaci alla riabilitazione e sono destinate a crescere. Si discuterà, domami 28 marzo, ore 10.00, aula Aldo Moro, Università di Bari, dello studio dell’introduzione etica e sicura dei sistemi di intelligenza artificiale nella pratica clinica, partendo dai modelli formativi universitari. Un evento promosso GP4AI Global Professionals for Artificial Intelligence APS in partnership con l’Università degli Studi di Bari.
“Gli algoritmi dell’intelligenza artificiale – spiega Claudio Caldarola, presidente della GP4AI Global Professionals – sono impiegati nel settore della sanità per analizzare grandi quantità di dati clinici, aiutare le decisioni nei trattamenti, sempre più personalizzati, per il monitoraggio da remoto dei pazienti, per il potenziamento delle sperimentazioni cliniche e per molto altro ancora. Scoprire le attuali vulnerabilità è il primo passo, il secondo è quello di coadiuvare il legislatore. Il costante confronto interdisciplinare, interprofessionale, intergenerazionale, con istituzioni nazionali, europee ed internazionali, ci sta aiutando a realizzare la nostra mission”.
“Il centro interdipartimentale di ricerca in telemedicina (C.I.T.E.L.) – aggiunge Angelo Vacca, Professore Ordinario di Medicina Interna Uniba – su proposta dei dipartimenti scienze biomediche e oncologia umana (DIMO); dipartimento di bioscienze, biotecnologie e biofarmaceutica (DBBB); scienze informatiche, e del dipartimento di scienze della formazione, psicologia e comunicazione (For.Psi.Com.), è impegnato, secondo un approccio di “telemedicina digitale”, nelle sfide emergenti in campo medico, legate all’evoluzione digitale della medicina tradizionale. Nel dettaglio, sono oggetto di interesse del C.I.T.E.L. le attività di big data system su piattaforme di telemedicina su scala europea, nazionale e regionale. Inoltre, ha la possibilità di effettuare telediagnosi e piani terapeutici assistiti a controllo remoto, giovando di un polo interconnesso alla blockchain, di una rete mobile Point of Care (POC) interconnessa a rete di laboratori di analisi e di piattaforme di Intelligenza Artificiale applicabili a diverse patologie e cronicità. In tal senso, abbiamo identificato quadri sanitari di applicazione quali la malattia di alzheimer, le patologie oncoematologiche, l’ipertensione arteriosa, la BPCO, la steatosi epatica, prendendo inoltre carico della stratificazione dei rischi ischemico/emorragico e cardiovascolare”.