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Sempre più fermento al Bif&st barese 2023 che a partire dalla sua inaugurazione, Venerdì 24 Marzo, sta proponendo al suo appassionato e foltissimo pubblico una gran quantità di eventi.
Molte le anteprime mondiali, altrettante le internazionali che riempiono i palinsesti dei film al Teatro Petruzzelli e al Teatro Piccinni, oltre alle anteprime mondiali di serie televisive ospitate al Tetro Kursaal Santalucia, e ancora le Masterclass film presentate ogni mattina alle 9.30 al Petruzzelli.
Ne ha dato l’avvio ieri mattina Gabriele Salvatores, la cui ultima produzione cinematografica ‘Il ritorno di Casanova’ , tanto attesa dal pubblico barese è stata proiettata ieri sera al Petruzzelli.
Stamattina, invece, la domenica è iniziata al Teatro Petruzzelli con la proiezione del film Lascia perdere, Johnny! alle ore 9:30.
Ha fatto seguito la Masterclass di Fabrizio Bentivoglio, durante la quale il Presidente Laudadio gli ha consegnato il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence al regista e interprete.
Fabrizio Bentivoglio, regista milanese, con la passione per il calcio, il canto e la chitarra, dopo aver giocato a calcio per una sola stagione (1970-71) nella squadra giovanile dell’Inter, lascia la carriera sportiva a causa di un infortunio al ginocchio sinistro e frequenta la scuola del Piccolo Teatro di Milano. Nel 2007 esordisce nella regia di un unico e solo lungometraggio con Lascia perdere, Johnny!
Dal 2007 mai arrivato successivamente al pubblico tramite altri canali, mai trasmesso in televisione, come ha poi specificato Bentivoglio, nella Masterclass seguita al film.
E infatti molti del pubblico hanno timidamente confessato di non averlo mai visto.
E per fortuna c’è il BIf&st
Lascia perdere, Johnny! Il film è non solo diretto ma anche interpretato da Fabrizio Bentivoglio. Racconta la storia di Fausto Ciaramella (Antimo Merolillo), giovane aspirante musicista, nella Caserta degli anni Settanta. Chiamato da tutti Faustino, il protagonista – appena diciottenne – sogna di sfondare nel mondo dello spettacolo come chitarrista e cerca disperatamente un ingaggio per evitare la leva militare. Figlio unico di madre vedova ( Lina Sastri ) mamma testarda , protettiva ma molto fiduciosa nelle qualità artistiche del figlio.
Ma ciò non basta ad evitare il militare, occorre un contratto di lavoro. Finalmente trova lavoro presso l’orchestra del maestro Domenico Falasco , interpretato da un Toni Servillo, stile anni’ 70, pancia e stomaco prospicienti da pantaloni vita bassa. E a questo punto un particolare un merito devo riconoscerlo a Servillo che in questo film è straordinariamente esilarante, più che nei suoi ultimi capolavori, con una mimica tale da far intendere al pubblico di quale personaggio ‘sfasulato’ si nasconde dietro quel direttore d’orchestra di sera e bidello nella scuola di quartiere la mattina. La banda però si ritrova a suonare per delle improbabili feste di paese. Le speranze di gloria per Faustino si riaccendono quando incontra il manager Raffaele Niro (Ernesto Mahieux), che gli propone di lavorare durante l’estate con il celebre pianista Augusto Riverberi, interpretato da Fabrizio Bentivoglio.
Nonostante la grande occasione, gli inizi per Faustino non sono semplici, costretto a confrontarsi spesso con una difficile realtà e promesse non rispettate. Quando ormai sembra che non ci sia altro da fare che abbandonare i propri sogni, ecco che alla porta di Faustino bussa qualcuno d’inatteso…
La storia, drammatica, si ispira a personaggi un po’ felliniani, disastrati alla ricerca di un sogno che purtroppo si infrange ripetutamente.
In sala, Fabrizio Bentivoglio, intervistato da Marco Spagnolo, ha dato luogo ad una piacevole conversazione spaziando da particolari curiosità del film ‘Johnny’ a problemi sociali.
Ha innanzitutto spiegato come nasce il personaggio: il film si ispira alla storia vera di Fausto Mesolella, chitarrista del gruppo Avion Travel, gruppo italiano di musica pop jazz formatosi a Caserta.
Fabrizio ha spiegato di aver conosciuto Fausto Mesolella e di aver ricevuto dal chitarrista, al suo arrivo a Caserta, dei cd che hanno ispirato il film, diventando allo stesso tempo la colonna sonora dello stesso. La musica dunque ha fatto da gancio, e per Bentivoglio, la musica ha un ruolo importante nella sua vita “quando faccio il cinema lo faccio in maniera teatrale, sposando musica teatro e cinema ( ha detto Bentivoglio). Il film nasce da fatti raccontati da Fausto e l’attore Antimo Merolillo è lui che guida il film, con la sua delicatezza, con la sua aria disincantata e trasognata, lo scelsi tra mille provini, accompagnava un amico”
Dal pubblico qualcuno chiede come mai quel suo andamento lento nel cinema e nella vita “Sono poco social, ho il telefono per grazia ricevuta. Non sopporto questo pubblicare ogni battito di ciglio sui social, mi sembra una mancanza di pudore.. c’è bisogno di silenzi , nel silenzio c’è Dio” .
Sono seguite altre domande alle quali il regista ha risposto sempre ina maniera sorniona e pacata: ad un professore che gli ha chiesto che rapporto abbia con i docenti ha risposto “pessimo, perché questi docenti non si rendono conto che i giovani hanno subito il Covid che ha lasciato in loro un segno indelebile. Pretendere il rendimento sempre maggiore dai giovani è disumano, i giovani vanno in affanno ed alcuni non riescono a reggere il peso della vita che in questi due anni si è rotta”
Infine alla domanda sul perché ha scelto di diventare attore ha risposto che stava preparando l’esame di anatomia alla facoltà di medicina, come sempre con la radio accesa ha sentito di un concorso al Piccolo, e così corse a prendere il bando e vi partecipò, supportato dalla madre (proprio come la madre di Johnny).
Infine, prima di ricevere il lungo applauso dalla platea e il premio da Felice Laudadio, ha esortato il pubblico a non abbandonare il rito di andare al cinema perché noi attori dal canto nostro ci poniamo come obiettivo di fare cose sempre più belle per spingere la gente nelle sale cinematografiche.
Foto di Raffaella Fasano (riproduzione riservata)
Bentivoglio…… insuperabile nel film di Salvatores! Un avvio meraviglioso all’ altrettanto meraviglioso Bi&fest che trasforma la nostra, già bella, Bari in una frizzante vetrina.