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Venti anni di teatro, di esperienze, di scambi umani e culturali, di progetti condivisi, di tanta strada fatta insieme e di altrettanta da percorrere in futuro. Con un breve bilancio e uno sguardo al futuro, con la solita ironia, visto che c’ era una bara sul palco, Francesco Tammacco ha festeggiato il compleanno del Teatro del Carro, affiancato dal presente e dal futuro, rappresentati da Rosa Tarantino e Marco Sallustio, ricordando Maria Giovanna De Biase.
Sabato sera sul palco del Nuovo Teatro del Carro a esibirsi per la decima rassegna “Il fuoco centrale” è stata la compagnia Areté Ensemble. Composta da Saba Salvemini e Annika Strøhm, Aretè è una realtà teatrale dalla lunga carriera e sabato sera ha fatto tappa a Molfetta presentando uno spettacolo imperdibile, il cui titolo è già una garanzia: “Leopardi”.
Sul palco due attori, un organetto, una bara e le operette di Giacomo Leopardi, il più grande poeta dell’Ottocento italiano, nonché filosofo, scrittore e filologo. Saba Salvemini e Annika Strøhm hanno proposto uno spettacolo che ha rivelato un Giacomo Leopardi insolito, ironico, brioso, curioso e necessario per tener botta a questi limacciosi tempi oscuri.
I testi di Leopardi hanno preso fluidità e hanno dato vita a personaggi leggendari che hanno trasportato gli spettatori in un luogo magico e disperatamente contemporaneo dove la vita è tragedia, commedia. Dove la vita è poesia.
La pièce nasce ed è architettata solo sui testi di Leopardi, perché ora più che mai il pensiero dell’intellettuale recanatese trova spazio nel nostro tempo. “Uno spettacolo in un bianco e nero a riflettere il grottesco ed il profondo della vita“.
Come ad entrare in un mondo fantastico hanno preso vita vita: Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggero, Dialogo della moda e della morte, Dialogo di un folletto e di uno gnomo, Dialogo di Malambruno e Farfarello, L’infinito, A Silvia, Imitazione, La quiete dopo la tempesta, A se stesso.
Testi che hanno trascinato il pubblico in un’allegria basata sulla disperazione e sul disincanto, in cui “le cose del mondo … tutte insieme … sono una bagattella”.
Una serata di grande teatro, di grande ironia e ovviamente di immensa poesia grazie ai testi del poeta de L’infinito e alla maestria di Saba Salvemini e Annika Strøhm, un duo che il teatro lo fa amare.
Di grande impatto emotivo e scenico i campi abiti sul palco per presentare i vari personaggi e un palcoscenico completamente vuoto riempito da una bara gigante , spartiacque fra le varie situazioni, che divide fra la vita e la morte in modo ironico, ma che fa riflettere. In sala presenti tanti docenti in quanto è uno spettacolo che propone un aspetto meno edito del Leopardi considerato pessimista e negativo che nelle novelle rivela lati meno scontati. Sicuramente quindi da proporre per gli studenti, come già avviene.
A conclusione dello spettacolo gli attori hanno chiacchierato con il pubblico illustrando aspetti del teatro, il dietro le quinte dello spettacolo, rispondendo a domande e curiosità.
Grazie per la pubblicazione al direttore Michele Traversa e a lsdmagazine
Grazie Paola, siete bravissimi