Tempo di lettura: 2 minuti

“Il VII Concilio Ecumenico di Nicea II, celebrato per la riabilitazione del culto delle sacre immagini all’indomani della persecuzione iconoclasta, può essere considerato quello in cui l’elemento monastico fu preponderante nel suo svolgimento, sia perché proprio i monaci erano stati le principali vittime dell’iconoclasmo, per cui era necessaria la loro riabilitazione, sia per il forte prestigio personale di alcuni monaci, sia perché molti vescovi e teologi erano di estrazione monastica. La ricerca di Antonio Calisi consiste nel mettere a fuoco, in modo documentato e dettagliato, questa specificità e nell’evidenziare l’importante ruolo che i monaci ebbero nel 787 a Nicea, laddove l’ecumene cristiano di allora era riunito per riabilitare non solo il culto delle sacre immagini, ma anche coloro che per esse erano stati violentemente perseguitati. Utilizzando le fonti documentarie edite e la vasta bibliografia, l’Autore si è impegnato a ricostruire un quadro storico scevro da vizio di parte, come a volte la storiografia tradizionale non ha fatto, in quanto propensa a una visione eccessivamente iconofila e filomonastica”.
Dom. Donato GIORDANO O.S.B. Oliv.

Antonio Calisi

Diacono della Chiesa Cattolica di rito bizantino dell’Eparchia di Lungro (CS) degli Italo-albanesi dell’Italia continentale. Vive a Bari, con sua moglie Magda, dove insegna Religione Cattolica al Liceo Classico Statale “Socrate”. È Dottore in Sacra Teologia, laureato in Scienze Storico-Religiose all’Università “La Sapienza” di Roma. Giornalista e direttore responsabile della testata “In Città”. Maestro iconografo, dipinge icone secondo la tradizione bizantina che ha appreso dai suoi numerosi viaggi nei monasteri di Russia, Romania, Grecia e Monte Athos.

Tra le sue pubblicazioni: Paolo Apostolo di Cristo, 2018; I difensori dell’icona: La partecipazione dei Vescovi dell’Italia Meridionale al Concilio di Nicea II 787, 2017; L’ecumenismo, il Rinnovamento Carismatico Cattolico e la Comunità di Gesù, 2022; Lo Spirito Santo in Cirillo di Gerusalemme, 2013; Teodoro lo Studita, Antirrheticus Adversus Iconomachos. Confutazioni contro gli avversari delle sante icone, traduzione, introduzione e note a cura di Antonio Calisi, 2013.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.