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Il Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” (DJSGE) è il primo dipartimento dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro con sede a Taranto. Esso nasce dall’aggregazione di docenti e ricercatori della II Facoltà di Giurisprudenza, della II Facoltà di Economia, dei corsi di laurea in Scienze della Formazione (Facoltà di Scienze della Formazione) e in Scienze Infermieristiche (Facoltà di Medicina) di Taranto intorno a tematiche di ricerca e di formazione rispondenti alla vocazione mediterranea dell’area ionica:
ambiente, tutela della salute e del territorio, diritti ed economie del mare, valorizzazione dei saperi e delle culture dello spazio euro-mediterraneo.
Il pensiero di Aldo Moro certamente costituisce una preziosa fonte spirituale che ha a cuore l’umano, l’educazione alla formazione della presente e delle future generazioni, una fonte che non si esaurisce con il trascorrere del tempo, perché attinge le sue scorte al deposito dei valori e dei diritti fondamentali della persona nella ricerca perenne di quella verità che sostiene e
sosterrà sempre la vita dell’uomo. È su questo sfondo che “tornare a Moro”, pur nella consapevolezza dei profondi mutamenti intervenuti nelle società occidentali, rappresenta non solo la possibilità di usufruire di un pensiero aperto e critico di alto profilo, ma anche l’occasione per un serio esame di coscienza da parte della vecchia Europa, nonché una sollecitazione a ripensare il corso della società occidentale. Riandare alla lezione della filosofia personalista e della proposta dell’umanesimo etico-giuridico di Moro, può essere un utile punto di partenza per la necessaria “rifondazione dell’umano” in una società, come quella occidentale, che rischia di smarrire il senso vero della persona, e cioè della più grande “conquista” insieme intellettuale e pratica dell’Occidente. Il percorso di ricerca, delineato nel presente lavoro, sul pensiero e sulla vita di Aldo Moro, certamente vitale e fecondo, mette in evidenza l’influenza del personalismo comunitario di Mounier e dell’umanesimo integrale di Maritain sul percorso di formazione di Aldo Moro che, in tutti i suoi scritti, parte dalla centralità della persona come principio di una preziosa sintesi per leggere, valutare e trasformare il reale.
Alla luce degli avvenimenti tragici che stiamo vivendo, quali la pandemia del Covid 19 prima, e la insensata guerra in Ucraina, poi, vera follia dell’umano, l’opera e il pensiero di Aldo Moro, a distanza di più di quarant’anni dalla sua morte, appaiono veramente profetici di fronte a una crisi che va assumendo proporzioni indecifrabili e coinvolge profondamente i valori culturali e civili di verità, giustizia, libertà, pace, convivenza democratica, mettendo in discussione i diritti fondamentali della persona, ed in primis il diritto alla vita.
Risulta attuale l’invito di Moro a vivere dentro la storia, a non eludere gli appuntamenti con gli avvenimenti storici, ma a confrontarsi con essi operativamente, con responsabile impegno pensativo e senza riserve, per interpretarli e orientarli nella direzione della verità. Per questo scrive: «Noi siamo, e non possiamo non essere nella storia; noi tutti interi nella storia tutta intera. Così intendiamo il nostro essere nel mondo della storia, con tutte le sue passioni, il tanto di verità che realizza, l’immensa verità che può riscoprire. Essere in esso come cosa nostra, cui siamo profondamente interessati con una vibrazione di fede, non per riconoscerlo senz’altro e accettarlo tutto né negarlo tutto, ma per farlo, con il contributo modesto, ma già efficace, del nostro pensare, del nostro renderci conto delle ragioni umane». Il pensiero di Aldo Moro certamente costituisce una preziosa fonte spirituale che ha a cuore l’umano, l’educazione alla formazione della presente e delle future generazioni, una fonte che non si esaurisce con il trascorrere del tempo, perché attinge le sue scorte al deposito dei valori e dei diritti fondamentali della persona nella ricerca perenne di quella verità che sostiene e sosterrà sempre la vita dell’uomo. È su questo sfondo che “tornare a Moro”, pur nella consapevolezza dei profondi mutamenti intervenuti
nelle società occidentali, rappresenta non solo la possibilità di usufruire L’umanesimo etico-giuridico nel pensiero di Aldo Moro di un pensiero aperto e critico di alto profilo, ma anche l’occasione per un serio esame di coscienza da parte della vecchia Europa, nonché una sollecitazione a ripensare il corso della società occidentale. Riandare alla lezione della filosofia personalista e della proposta dell’umanesimo etico-giuridico di Moro, può essere un utile punto di partenza per la necessaria “rifondazione dell’umano” in una società, come quella occidentale, che rischia di smarrire il senso vero della persona, e cioè della più grande “conquista” insieme intellettuale e pratica dell’Occidente e del più autentico valore che esso, grazie all’influsso fecondante di un “cristianesimo umano”, può legittimamente presumere di irradiare nel mondo, di un cristianesimo cioè che, come scriveva Moro stesso, «parli di un linguaggio umano, dica parole che vengano da uomini, con una fondamentale salda fiducia nella verità dell’umanità».
Per questo il saggio, qui proposto, intende offrire un contributo teso all’individuazione di un umanesimo etico-giuridico, in difesa della libertà, della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali, di cui lo statista pugliese è stato esemplare testimone.
L’umanesimo etico-giuridico nel pensiero di Aldo Moro (Cacucci Editore pp. 156, 15 euro)