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“Tutto quello che avrei sempre voluto dire a Sorrentino ma che non ho mai osato dirgli”. Torna al Teatro Kismet il giovane talento comico di Giuseppe Scoditti, in scena con Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa, nuova produzione Teatri di Bari che debutta il 29 e 30 dicembre alle ore 21. Uno spettacolo è racconto della forza dei sogni, della sfida per le nuove generazioni di realizzare i propri obiettivi e le proprio ambizioni. Un tema che viene trattato sul palcoscenico attraverso diversi linguaggi, tra cui quello cinematografico.
“Giuseppe Scoditti ha fatto un provino per un film di Paolo Sorrentino – spiega – E non è stato preso. Adesso Giuseppe vuole dire delle cose a Paolo. Tutto quello che non gli ha detto dopo quel no. Questo spettacolo nasce esclusivamente per questo motivo”.
Un gradito ritorno all’Opificio per le Arti barese per ‘il comico più alto d’Italia’, già apprezzato nel monologo di stand-up comedy ‘1 e 95’, che ha debuttato proprio al Kismet e nel 2022 ha tagliato il traguardo delle 50 repliche a livello nazionale. Scoditti è attualmente nel cast del programma ‘Bar Stella’ in onda su Rai 2.
Inevitabilmente, anche in ‘Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa’ emerge la capacità di Scoditti di saper raccontare la realtà attraverso la satira, facendo divertire e riflettere il pubblico nel raccontare i paradossi della contemporaneità. La regia dello spettacolo è di Gabriele Gerets Albanese, autore insieme a Scoditti del testo, mentre gli inserti cinematografici dello spettacolo sono stati diretti da Giacomo Scoditti.
Il 29 dicembre si rinnova l’appuntamento con lo Spettatore critico: dopo la replica si tiene nel foyer l’incontro con il cast artistico, che dialogherà con il pubblico insieme alla regista Teresa Ludovico e il critico Nicola Viesti.
Botteghino
I biglietti per lo spettacolo partono da 12,50 euro, disponibili al botteghino del Teatro Kismet (Strada San Giorgio martire 22F, Bari) e online sul circuito Vivaticket.com. Per le festività si potrà anche acquistare al botteghino l’abbonamento T2, che permetterà l’ingresso a un singolo spettatore due spettacoli o a due spettatori allo stesso spettacolo della Stagione 2022.23 ‘Sconfinamenti’ del Kismet. I titolari della myWorld card di Teatri di Bari avranno la possibilità di vedersi riaccreditato il 3% del prezzo del biglietto acquistato al botteghino.
Per info: 335 805 22 11 – 080 579 76 67 / botteghino@teatrokismet.it. Il programma completo della Stagione 2022.23 sul sito www.teatridibari.it
Scheda spettacolo
Teatri di Bari
Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa
uno spettacolo di e con
Giuseppe Scoditti
scritto da Giuseppe Scoditti e Gabriele Gerets Albanese
regia di Gabriele Gerets Albanese
light designer Cristian Allegrini
contributi cinematografici per la regia di Giacomo Scoditti, aiuto regia Pierdomenico Minafra, attori Rossana Cannone e Ludovico D’Agostino, realizzato da Liminal Space, direttore della fotografia Giovanni Cinquepalmi, assistente operatore Francesco Loiudice, aiuto operatore Carlo Murè, trucco Giorgia Liguori, scenografia Nicolas Tangorra, audio Francesco Piro, visual effects Federico Sala, assistente alla regia Giorgia Crescenzi, catering Michele Napoletano, storyboard Sofija Zobina, backstage Lucrezia Delle Foglie
proiezioni e grafiche di Gabriele Gerets Albanese
un ringraziamento speciale a IDRA Teatro a, Patrizia Volpe e Donatella Franciosi
produzione Teatri di Bari
La grandezza
è solo qualcosa che abbiamo inventato.
Siamo arrivati a credere che la grandezza sia un dono che sia riservato solo a pochi eletti
ai prodigi
alle superstar.
E che il resto di noi può solo stare a guardare.
Ma la verità
è che la grandezza è per tutti noi.
Non si tratta di abbassare le aspettative,
si tratta di aumentarle per ognuno di noi.
Perché la grandezza non è nascosta in un posto
speciale
o in una persona speciale.
La grandezza è ovunque qualcuno cerchi di trovarla.
Se la grandezza non bussa alla tua porta
forse
dovresti andare tu a bussare alla sua.
Non è una questione di grandi discorsi
di trionfi
di luci brillanti.
Ma di sogni.
Folli.
E se le persone dicono che i tuoi sogni sono folli
se ridono per quello che pensi di poter fare
tu lasciali fare.
Perché quello che non riescono a capire
è che chiamare folle un sogno
non è un insulto.