Tempo di lettura: 2 minuti
Realtà del terzo settore, aziende agricole, operatori di progetto, famiglie, ragazzi e istituzioni. Erano tutti presenti ieri, 1 dicembre 2022, all’agriturismo l’Antico Leccio di Gioia del Colle, per discutere il “modello” de La scuola del Contadino e immagnarne il suo futuro.
Finanziato dalla Fondazione “Con i Bambini” nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà minorile e operativo da oltre due anni sul territorio di Gioia del Colle, il progetto ha dato vita alla prima scuola gratuita contadina del Sud Italia, finalizzata ad offrire occasioni educative e formative alternative a giovani con disabilità, bisogni educativi speciali e disturbi di apprendimento, attraverso un “sano ritorno alla terra”.
I tre appuntamenti della giornata (dal confronto tra gli operatori di progetto al mattino, a quello con le aziende agricole e le realtà del terzo settore a seguire), hanno avuto un momento centrale nel pomeriggio, alla presenza dell’assessore regionale al welfare Rosa Barone, del dirigente regionale del settore agricoltura Luigi Trotta, del dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari (Prof.Moro e Prof.ssa Girardi). Al tavolo anche altre importanti istituzioni locali come il Gal Terra dei Trulli e del Barsento, gli istituti scolastici Canudo – Marone e Galilei (dirigente Giovanna Cancellara), il comune di Gioia del Colle nella persona dell’assessore ai servizi sociali Giovanna Pontiggia, il referente di progetto Giovanni Barnaba.
L’obiettivo comune della “maratona contadina” Net-work in Progress, lanciato dalla Cooperativa Tracceverdi capofila di progetto e accolto da tutti i partner, quello di concentrarsi sulla sostenibilità del progetto e sulla creazione di un network, nell’ottica di una replicabilità del modello anche in altri territori.
Tra l’analisi delle criticità che il settore agricolo si trova a vivere sul piano della redditività e del ricambio generazionale, ma anche a partire dalle potenzialità dell’agricoltura sociale, la Scuola del Contadino è stata da tutti accolta come un’opportunità importante per “dare autonomia ai ragazzi speciali, ma non solo a loro: perché l’autonomia è un bisogno di tutti noi”, come dice l’assessore Barone.
L’impegno è quello, ora, di cercare insieme le linee di finanziamento giuste per dare continuità ad un progetto che si è rivelato davvero generatore di ben-essere.