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Tutto pronto per la premiere nazionale del mediometraggio “La casa delle Letterine”, che racconta lo sviluppo della metodologia didattica del Globalismo Affettivo, ideato e brevettato in Puglia dal docente barese Vito De Lillo ed utilizzato nelle scuole di tutta Italia.
L’innovativo metodo didattico di avvio alla letto-scrittura dei bambini, arriva sul grande schermo con una fiction diretta dal regista Michele Pinto che sarà presentata ufficialmente, in anteprima nazionale, il prossimo 3 dicembre 2022, alle ore 10.00 ad Altamura, nell’Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco-Tommaso Fiore (via Stefano Lorusso, 1), istituto che ha promosso il progetto nell’anno scolastico 2021/2022 e ospitato le riprese.
La proiezione de “La casa delle letterine”, che gode del patrocinio economico del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione-Formazione e Lavoro della Regione Puglia, sarà accompagnata da un dibattito dal titolo “Sviluppo e prospettive per un futuro possibile”, alla presenza di figure istituzionali e del mondo accademico, con accesso previa prenotazione (scrivendo a globalismoaffettivo@gmail.com).
Quello del Globalismo Affettivo è un metodo didattico di avvio alla lettura e alla scrittura di grande impatto emotivo e sicura efficacia, la cui importante valenza pedagogica, nel rispetto degli stadi evolutivi dei bambini, è stata riconosciuta ed adottata nelle scuole di tutta Italia che ne promuovono lo sviluppo, garantendo anche corsi di formazione professionalizzanti per i docenti.
Una pietra miliare nella didattica dell’infanzia a cui il prof. De Lillo è giunto sin dal 1983, quando insegnava al XXV Circolo Didattico “Don Milani” di Bari.
In virtù della sua attitudine alla ricerca nell’ambito della lingua italiana, guidato da un’attenta osservazione dei suoi discenti nel corso degli anni di insegnamento, il prof. Vito De Lillo ha messo a punto un processo di apprendimento che potesse esser vissuto dai bambini non come uno sforzo ma come uno svago, che ne stimolasse la fantasia e la curiosità.
Sperimentando anche l’uso delle nuove tecnologie nella didattica, elaborando personalmente applicazioni didattiche ed interattive, ed avvicinando gli alunni all’informatica, ha testato e perfezionato il metodo didattico che, negli anni ’90, ha assunto il nome di “Globalismo Affettivo”.
Il metodo del Globalismo Affettivo, si è ampiamente diffuso e sperimentato in centinaia di scuole su tutto il territorio nazionale anche grazie all’assidua collaborazione di Vincenzo Borracci e, negli anni ha ottenuto lodevoli e rinomati apprezzamenti da parte di importanti enti ed istituzioni che operano nel campo dell’educazione e della formazione a livello didattico e scientifico.
Il metodo è stato validato scientificamente, a seguito di sperimentazione nelle scuole della regione Puglia, dalla Facoltà di Scienze della Formazione e dall’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari, afferente all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari. Ed è stato riconosciuto anche della Federazione Italiana Scuole Materne, dall’Istituto per la Ricerca Accademica e Sociale ed Educativa, dall’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti) e da un Centro di Neuro Psichiatria di New York.
Un intenso lavoro, dall’ideazione, allo sviluppo, alla sua evoluzione, che il prossimo 3 dicembre 2022, sarà raccontato attraverso l’ambizioso progetto cinematografico dal titolo “La casa delle Letterine” diretto dal pluripremiato regista pugliese Michele Pinto.
La fiction vede nei panni del prof. Vito De Lillo, l’attore pugliese Francesco Tammacco, con una sceneggiatura scritta da Raffaele Tedeschi, la direzione della fotografia affidata a Diego Magrone e le foto di scena ad Enzo Paparella.
A supervisionare i lavori durante le riprese del mediometraggio la Dirigente scolastica, la prof.ssa Eufemia Patella, l’aspetto amministrativo è stato affidato alla dott.ssa Anna Berloco mentre quello pedagogico è stato curato dalla prof.ssa Luisa Verdoscia, già ex Dirigente scolastico della Scuola dell’infanzia e primaria “Don Milani” di Bari, istituto in cui De Lillo ha brevettato il metodo.
A coordinare la collaborazione dei docenti nelle attività laboratoriali, l’insegnante Maria Pina Franco.