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Il mondo del lavoro in Puglia ha bisogno di risposte occupazionali forti per creare più sviluppo economico e più tranquillità nelle nostre famiglie. Il lavoro rende l’uomo e la donna liberi e dignitosi. Questa stabilità nel lavoro è necessaria per la crescita della nostra regione. Ma il nuovo Governo che fa? Cosa vuole fare? Adesso deve intervenire immediatamente. La campagna elettorale è finita e le tante promesse fatte agli italiani vanno mantenute. Il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni deve intervenire immediatamente.

In questi anni lo scenario socioeconomico in Puglia, per colpa della pandemia, della guerra in Ucraina, del cambio del Governo Italiano e della cattiva politica regionale pugliese, che è ferma da molti anni, ha creato molti disagi e problemi nella nostra società e più precisamente nel mondo del lavoro.

L’ aumento dei costi energetici, l’aumento delle materie prime, il caro benzina e l’aumento delle tasse, hanno portato la nostra regione a produrre di meno.

Dal 2021 al 2022 sono diminuite drasticamente le esportazioni dalla Puglia verso quei paesi ricchi che fino a ieri amavano comprare i nostri prodotti, vedi Russia e Cina. Tutto questo ha portato meno produzione, meno lavoro, più aziende fallite, più disoccupati, più famiglie in crisi economica, meno soldi spesi.

La nostra economia si è bloccata e molte aziende, piccole e medie, sono fallite.

Come si può andare avanti in questa tragica situazione commerciale? Cosa sta accadendo nella nostra regione e in Italia in questo periodo? Perché le assunzioni sono drasticamente diminuite? Che fa il nostro Governo Nazionale?  Che fa il nostro Governo Regionale Pugliese? Come fare per diminuire i fallimenti o le chiusure delle attività commerciali? Molte aziende pur di andare avanti e far quadrare i conti, offrono lavoro a molti ragazzi e ragazze Pugliesi in maniera precaria, in nero e senza tutele.

Questo modo, non corretto di agire, consente alle aziende di pagare meno tasse, far quadrare i loro conti e non chiudere le loro attività produttive.  Un altro fenomeno importante riscontrato in questo ultimo anno e non ancora ben considerato è quello del lavoro svolto da chi percepisce il reddito di cittadinanza o la disoccupazione dallo Stato. Questo fenomeno sta crescendo e si sta sviluppando da noi in Puglia. Oramai sono tante le persone disoccupate nella nostra regione. Questo modo di operare, in maniera attenta e silenziosa da ambo le parti (lavoratore e datore di lavoro) porta più soldi nelle tasche del lavoratore, perché percepisce due redditi e crea meno spese e meno problemi alle aziende. (No Inps, no tasse, stipendi bassi per i lavoratori, zero tutele sul posto di lavoro).

Pur di andare avanti in questo periodo di grande crisi, molte aziende e molti lavoratori preferiscono rischiare invece di fallire o non garantire una minima ma importante stabilità alla propria famiglia.

Questo fenomeno sta confondendo il mondo del lavoro in Puglia e anche nelle altre regioni Italiane.

Meno assunzioni e meno professioni. Oggi, come notiamo, molte piccole professioni sono diminuite drasticamente e molte aziende non hanno più manodopera professionale.

Infatti, mi chiedo, chi percepisce il reddito di cittadinanza, stando comodamente a casa, può andare a lavorare come pizzaiolo, commesso, cameriere, barman o parrucchiere? Certo che no… Preferisce stare seduto comodo sul divano aspettando fine mese…Tanto lo Stato italiano garantisce uno stipendio senza lavorare.

Oramai la confusione è tanta nel mondo del lavoro. Se non si interviene con delle misure efficaci e con un controllo capillare del nostro tessuto economico, la situazione peggiorerà sempre di più.

Il reddito di cittadinanza va dato ai bisognosi e chi non può veramente lavorare.

Poi mi chiedo, perché le aziende Pugliesi devono agire in questo modo illegale per andare avanti in questo brutto periodo? Perché non aiutarle seriamente? Perché non combattere questi fenomeni? Secondo il mio umile ma sincero parere, bisogna intervenire con aiuti diretti alle aziende che assumono regolarmente i lavoratori, incentivare le assunzioni con seri interventi economici da parte dello stato. Aiuti economici sulle utenze, sugli affitti e sui mutui da pagare. Premiare le aziende virtuose. Snellire le tasse e la burocrazia. Incentivare il commercio e tutelarlo. Solo così si può creare un lavoro regolare e con le giuste tutele.

Più formazione e inserimento veloce nel mondo del lavoro. Invece per quanto riguarda il fenomeno dei furbetti del reddito di cittadinanza, bisogna fare più controlli sul Territorio e far capire a tutti che, questo modo sbagliato di agire, toglie il lavoro a chi vuole veramente lavorare. Le leggi vanno rispettate da tutti.

Gigi Leonetti
Coordinatore Regionale Puglia Favorevole

Redazione

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