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Ruby travel oggi non è un Tour operator! è un marchio che io ho ereditato da mio padre Vasco Dimatore che già da mezzo secolo aveva creato il turismo italiano verso alcuni paesi asiatici, primo in assoluto l’India, inizia così l’intervista esclusiva con Viviana Dimatore spiegando ai lettori di LSDmagazine come sta evolvendo il settore del turismo italiano verso altre destinazioni con l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche.
Cos’è Ruby Travel e in che maniera vi differenziate dagli altri tour operator che si definiscono tailor made (viaggi su misura)?
Qualunque buon sarto realizzerebbe una giacca su misura, proprio come un buon Tour Operator saprebbe realizzare un viaggio. Ruby travel non è solo un sarto, ma uno stilista che disegna il modello, che, oltre a centrare le esigenze di chi dovrà indossarlo, riesce a personalizzarlo con delle chicche che solo noi riusciamo ad offrire.
Mantenendo il paragone con la giacca, in sartoria potrebbe essere il bottone, la giusta spallina di correzione o la scelta dei materiali. Nei nostri viaggi ci sono alcune unicità che oltre al piacere del viaggio lasceranno ricordi e sensazioni indelebili nel tempo.
Quindi Ruby Travel non è solo un T.o.?
Esatto direttore. E’ già da un po’ di anni che Ruby travel non realizza il viaggio completo ma solo il progetto del viaggio creato sui desideri dei viaggiatori e sulla loro struttura sociale, culturale e perché no anche fisica. Oggi abbiamo svariate richieste di progettazioni di viaggi che il cliente potrà poi far realizzare, dietro nostre indicazioni, dalla propria agenzia preferita o di fiducia.
Come ha vissuto il periodo pandemico lei e Ruby travel design?
Per Ruby travel designer il blocco dei viaggi nelle nostre destinazioni è stato realmente pesante ma quando si riesce a trasformare una situazione negativa in ottimale sul piano di investimento futuro le frustrazioni diventano opportunità.
In che modo?
E’ stato realizzato, dal nostro data scientist, un algoritmo di raccomandazione che partendo da un breve questionario unito alle informazioni del cliente suggerisce la destinazione ideale e la tipologia di viaggio. Sono vent’anni che raccolgo dati di profili di viaggiatori legati ai viaggi da me realizzati. Età, sesso, estrazione sociale-familiare economica, storico dei loro viaggi, gusti lamentele e tutto ciò che mi era possibile appuntare in un foglio excel infinito.
Dall’inizio della pandemia abbiamo strutturato questo algoritmo con tutte le informazioni in mio possesso ed una volta istruito, lo abbiamo testato con ottimi risultati. Ad oggi è il punto di partenza per iniziare la costruzione di un viaggio sempre più su misura per i nostri clienti-viaggiatori.
Quindi avete creato una intelligenza artificiale che riesce a studiare il viaggio perfetto per il richiedente?
Per il momento sono io personalmente che verifico il progetto realizzato dalla nostra intelligenza artificiale, ma abbiamo buone speranze che in un paio di anni potrà produrre da solo il ciclo completo di un viaggio firmato Ruby travel. Per questo motivo non possiamo definirci agenzia di viaggi o tour operator, in quanto i nostri progetti firmati Ruby travel poi vengono consegnati ad agenzie di viaggio che li realizzano.
Ruby travel designer è nata più di mezzo secolo fa ed è sempre in continua evoluzione mantenendo alta la qualità del suo prodotto. E’ rimasto qualcosa di “umano” nei vostri progetti di viaggio?
C’è ancora tanto di umano, basti pensare che spesso sono proprio io ad accompagnare i gruppi nelle destinazioni che seguo da quando avevo 5 anni.
La descrizione di una intelligenza artificiale di un monumento come il taj-mahal non può arrivare al cuore come una come me, innamorata dell’India, può trasmetterlo. L’uomo è insostituibile ma deve lavorare fianco a fianco con le innovazioni tecnologiche. E’ un dualismo perfetto!