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“Homo prospectus. Verso una nuova antropologia” di Martin E.P. Seligman, Peter Railton, Roy F. Baumeister e Chandra Sripada è un saggio che raccoglie gli studi e le competenze di quattro autori dalla solida preparazione e dal brillante curriculum. Martin E.P. Seligman, l’ideatore del volume, è un esperto di psicologia generale, un’autorità mondiale nel campo della psicologia positiva ed è direttore del Penn Positive Psychology Center in Pennsylvania, oltre che insegnante universitario; è autore di quasi trecento pubblicazioni scientifiche e di venticinque saggi divulgativi. Il filosofo morale Peter Railton è professore presso l’Università del Michigan, ha insegnato a Berkley e Princeton ed è stato membro di vari centri di ricerca negli Stati Uniti e in Europa. Lo psicologo sociale Roy F. Baumeister è professore di Psicologia presso la Florida State University; le sue ricerche riguardano temi quali il sé e l’identità, la sessualità e il genere. È autore di oltre cinquecento pubblicazioni e di trentuno saggi divulgativi. Lo psichiatra e neuroscienziato Chandra Sripada è professore associato di Filosofia e psichiatria presso l’Università del Michigan; studia i meccanismi cerebrali coinvolti nella presa di decisione, nella prospezione e nell’autocontrollo. Quattro personalità di tale spessore non potevano che dare alla luce un testo dalle incredibili intuizioni, in cui ci viene chiesto di rivedere le nostre convinzioni per superare un modello ormai obsoleto di studio del comportamento umano. L’opera si origina dalla domanda: «Che cosa succede nel momento in cui l’essere umano canonico diventa Homo prospectus e la capacità di pensare ai nostri futuri diventa la facoltà che ci contraddistingue?». Nel saggio si parla infatti di prospezione andando a individuare le sue caratteristiche cardine e le sue applicazioni nei vari ambiti delle scienze psicologiche: «Useremo il termine prospezione per indicare i processi mentali di progettazione e valutazione delle possibilità future e il successivo utilizzo di tali proiezioni per orientare il pensiero e l’azione». Tra i tanti capitoli molto interessanti non si può non menzionare quello che prende in esame la relazione che c’è fra l’intuito, l’affettività e le informazioni, e come si collocano nel quadro dell’Homo prospectus; gli autori ci permettono di toccare con mano questa nuova idea di essere umano, andando ad analizzare tutti i campi del suo sentire e del suo agire. Utilizzando esempi semplici e riferimenti alla cultura pop, riescono a rendere piacevole la lettura anche ai non addetti ai lavori; è quindi il momento di informarsi, e di conoscere una nuova prospettiva da cui osservare il genere umano.