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E’ come immergersi in “una mattina di primavera italiana”, così descrisse Giovanni Maria Farina la sua nuova fragranza, che sviluppò per la prima volta a Colonia nel 1709.

Giovanni Maria Farina, nato in Piemonte a Santa Maria Maggiore nel 1685, si dedicò alla diffusione dell’Acqua di Colonia, attraverso la casa produttrice “Johann Maria Farina – Gegenüber dem Jülichs-Platz”, da lui fondata. L’idea originaria sviluppata e commercializzata da Farina era stata di Giovanni Paolo Feminis, un suo lontano parente e compaesano.

Riuscì con successo a promuovere questo profumo e a farlo diventare un must nel mondo della nobiltà e della ricca borghesia di allora. Chiamò la nuova fragranza “Eau de Cologne”, rendendo così famosa la città di Colonia in tutto il mondo.

“Farina Eau de Cologne”, la più antica impresa di profumi ancora oggi attiva, produce ormai da otto generazioni la famosa “Eau de Cologne”. La sua clientela era molto esclusiva e ha compreso, in più di tre secoli di storia, personaggi come l’Imperatrice Elisabetta, Napoleone, J.W. Gothe e molti altri nomi famosi.

Giovanni Maria Farina utilizzò per la produzione della famosa fragranza solo essenze di altissima qualità, tra le quali un rinfrescante bergamotto, accompagnato da un delicato profumo di gelsomini e violette e completato dall’intenso legno di sandalo e di olibano.

La città renana decise di onorare il suo illustre cittadino con una statua, sulla torre del municipio. L’odierno Museo delle Fragranze (Duftmuseum im Farina-Haus)  che, a partire dal 1925, si trova di fronte allo storico municipio di Colonia, permette di vivere il fascino di tre secoli di storia della cultura del profumo. Tutta la storia dell’impresa Farina è documentata negli archivi delle città di Colonia e di Parigi.

Una visita al Museo è come immergersi nel mondo misterioso e affascinante dei profumi. All’interno si trovano alcuni campioni di essenze e le relative spiegazioni sulla realizzazione dei diversi prodotti. Per esempio, per produrre un litro di essenza di rose sono necessarie tre tonnellate di petali di rose.

Inoltre, nel Museo troviamo opere d’arte, quadri e mobili che testimoniano le relazioni commerciali internazionali della dinastia dei Farina. Durante le visite vengono fornite spiegazioni dettagliate sull’estrazione delle essenze e sulla creazione di enfleurage.

https://farina.org/benvenuti/

Redazione

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