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“Sono qui, Nadia Toffa. Quando ascoltiamo con l’anima i miracoli possono accadere” di Cristina Corrada è un’interessante opera in cui si parla della metafonia, cioè la pratica di registrare le voci dei defunti su nastro magnetico. Allo stesso tempo l’autrice offre un racconto della sua vita e del suo lungo e appassionante percorso di ricerca, che l’ha portata a servirsi della metafonia per comunicare con la giornalista de “Le Iene” Nadia Toffa, scomparsa quattro anni fa a soli quarant’anni. Tutti noi ricordiamo Nadia, una ragazza solare e affettuosa, con uno spirito indomito da fare invidia; sia durante le sue inchieste che durante la malattia, la giovane ha lottato come una leonessa e ha lasciato un insegnamento importante a chi l’ha conosciuta e apprezzata: dare sempre amore e aiuto ai più fragili, non arrendersi mai di fronte alle difficoltà e non sprecare il tempo prezioso della nostra vita. A nome della giornalista guerriera è stata creata dai famigliari una Fondazione che raccoglie fondi per i bambini ammalati di cancro e per la pubblicazione dei testi che Nadia ha scritto durante la malattia. Ma come si sono incrociati i percorsi di Cristina e Nadia? È l’autrice che ce lo racconta in un commosso ricordo: «Sapevo che Nadia Toffa era morta pochi giorni prima, il 13 agosto 2019, dopo una lunga battaglia contro il cancro […] Mentre ero a tavola con la mia compagna Ramona sentii improvviso e irresistibile il bisogno di fare una seduta di metafonia, attività alla quale io e Ramona ci dedichiamo da tempo. Mi alzai subito, preparai tutto, mi sintonizzai come al solito su una stazione inglese e chiesi se qualcuno voleva mettersi in contatto con me. Il miracolo avvenne dopo pochi attimi: su una base musicale sentimmo chiare e nette queste parole: “Sono qui, Nadia Toffa”». Da quel momento iniziano una serie di comunicazioni che portano l’autrice a coinvolgere, dopo diverso tempo e non con poche remore, Margherita, la madre della giornalista: ella riconosce dalle registrazioni la voce della figlia e trova conforto nell’apprendere che Nadia è in pace, e sta seguendo il suo cammino verso la luce. Per farci comprendere a fondo come funziona la metafonia, Cristina Corrada ci illustra le sue esperienze e ci permette di conoscere le attrezzature necessarie per eseguire analisi sempre più approfondite; in questo modo ci apre a un mondo ai più sconosciuto, che potrebbe creare sicuramente perplessità ma è comunque una pratica che va conosciuta in virtù della sua unicità.

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Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.