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Da venerdì 14 ottobre 2022 sarà su tutte le piattaforme di streaming “All You Need is Love”, il nuovo disco di Solis String Quartet & Sarah Jane Morris pubblicato dall’etichetta discografica Irma Records che sarà presentato live al Blue Note di Milano 14, 15 e 16 ottobre
Dare nuova linfa alla musica dei Beatles attraverso arrangiamenti moderni, freschi, volti a rinverdirne il sound ma sempre nutrendo un profondo rispetto per l’originale. “All You Need is Love” è il nuovo album firmato Solis String Quartet & Sarah Jane Morris, intraprendete ed eclettico quartetto d’archi costituito da Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola) e Antonio Di Francia (violoncello, chitarra e arrangiamenti), formazione impreziosita dalla presenza di Sarah Jane Morris, cantante di levatura internazionale. In uscita venerdì 14 ottobre per l’etichetta discografica Irma Records, anticipato dal primo singolo omonimo “All You Need is Love” (in radio e in streaming da venerdì 15 luglio) e dal secondo singolo “Come Together” (in rotazione radiofonica e sulle piattaforme di streaming da venerdì 9 settembre), questo disco consta di undici brani (ri)letti con un mood dallo spirito aggregante che abbraccia influenze stilistiche derivanti dalla musica cameristica, dal funk, dal jazz e non solo. L’album, dal vivo, sarà presentato al Blue Note di Milano venerdì 14 ottobre in doppio set alle 20:30 e alle 23:00, così come sabato 15 alle 20:30 e alle 23:00, mentre domenica 16 alle 20:30 e alle 22:30. Le canzoni dei Beatles, quelle più famose, sono da tanti anni considerate degli standard che molti musicisti di estrazione e vocazione differenti hanno rivisitato, trascritto e reinterpretato con variazioni di qualsiasi tipo. In questi casi si va incontro a un duplice rischio: da una parte si può cedere alla tentazione di “arrendersi” alla cover in luogo di un gradimento praticamente certo grazie alla coppia Lennon–McCartney, dall’altra si potrebbe incappare in operazioni a dir poco velleitarie che, per ricercare l’originalità a qualunque costo, si allontanano (quasi) del tutto dal mood beatlesiano. Scientemente concepito a metà strada tra queste due soluzioni e assai distante da qualsiasi “minaccia integralista”, il progetto ideato da Solis String Quartet con Sarah Jane Morris spicca per credibilità dei presupposti e soddisfazione nei risultati, nel rispetto della forza degli originali ma, allo stesso tempo, con la fisiologica esigenza di esprimere qualcosa di nuovo e particolarmente interessante. Nato da una traccia teatrale (lo spettacolo “Ho Ucciso i Beatles” incardinato sul morboso rapporto che legò l’assassino di John Lennon ai Fab Four), l’album/concerto “All You Need is Love” rappresenta una ricca commistione improntata su musica classica e pop, grazie alla rivisitazione del Solis String Quartet che crea un mood sonoro e ritmico molto coinvolgente, dalle peculiarità molto intriganti, che volge lo sguardo verso il jazz e il blues in particolar modo per la vocalità soulful di Sarah Jane Morris, la cui strepitosa cifra artistica esclude ogni possibilità di “imitazione” passiva, puntando tutto – al contrario – su un racconto di straordinaria e appassionante originalità. Su questo nuovo progetto discografico, la cantante inglese dichiara: «La sublime musicalità del Solis String Quartet e i loro magici arrangiamenti delle grandi canzoni di Lennon e McCartney sono stati un regalo per me come cantante. Sedimentata con assoluto rispetto, la nostra collaborazione esalta lo status classico dell’arte dei Beatles e offre al nostro pubblico un senso di tesori musicali ritrovati». Anche il Solis String Quartet spiega genesi e mood del progetto: «Le canzoni dei Beatles, ancora oggi, brillano di una luce pura assoluta come solo le migliori opere d’arte sanno fare. Con l’attenzione che si riserva ai capolavori e con l’intento di ricreare la giusta suggestione sonora in ognuno dei brani, le nostre riletture – rafforzate dalla sensibilità ed eleganza espressiva che da sempre contraddistinguono la voce di Sarah Jane Morris, offrono all’ascoltatore undici ritratti musicali carichi di significato e passione».
La copertina del disco è stata realizzata dal noto artista scozzese Mark Pulsford che ha voluto rielaborare, per i Solis String Quartet e Sarah Jane Morris, l’opera di Peter Blake per “Sargent Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, probabilmente la copertina più conosciuta e iconica di tutti i tempi, con l’obiettivo di dare un “sapore italiano” rispettando l’idea originale. Un’antica incisione su acciaio dell’”Ultima Cena” di Leonardo faceva da sfondo. Gli stessi Beatles, nella loro raffinatezza di “Sargent Pepper”, tengono d’occhio il procedimento dall’ultima fila. Bob Dylan è l’unico altro sopravvissuto dell’originale di Blake. Pino Daniele e Maradona si divertono a scherzare insieme da una parte, Janis Joplin e Bessie Smith si divertono allo stesso modo l’altra. «Pensiamo che una guida numerata (un “chi è chi”) dovrebbe essere inclusa come parte del pacchetto».
Biografia Solis String Quartet
Il Solis String Quartet è un progetto dal respiro internazionale nato nel 1991 dall’incontro a Napoli di quattro musicisti, compositori e arrangiatori: Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola) e Antonio Di Francia (violoncello). I segni particolari della loro carta d’identità artistica sono rappresentati da un melting pot stilistico che abbraccia classica, jazz, world music, pop e musica contemporanea – e proprio grazie a questa loro spiccata poliedricità collaborano con nomi altisonanti della scena internazionale, fra i quali: Dulce Pontes, Andrea Vollenweider, Pat Metheny, Teresa Salgueiro, Richard Galliano, Michiel Borstlap, Jimmy Cliff, Hevia, Eliana Burki, Maria João, Gregor Meyle, Omar Sosa. Ma anche con artisti italiani del calibro di: Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Ligabue, Daniele Silvestri, Rossana Casale, Michele Zarrillo, Peppe Servillo, Max Pezzali, Ornella Vanoni, Premiata Forneria Marconi, Stadio, Avion Travel, 99Posse. Nel 1996 sono ospiti al Pavarotti & Friends con Edoardo Bennato e vantano anche due partecipazioni in gara al Festival di Sanremo: la prima in coppia con Elisa, nel 2001, poi con Noa e Carlo Fava nel 2006. Da ospiti, invece, calcano il palco dell’Ariston di Sanremo nel 2010 insieme a Marco Mengoni, proponendo un arrangiamento per “Solo Quartetto” del brano “Credimi Ancora”. Invece, nel 2012, sono al fianco di Eugenio Finardi. Fra tutte queste collaborazioni sono particolarmente degne di nota quelle con Gianna Nannini nei tour “Perle European Tour” e “Grazie European Tour”, con Noa in tre tournée (tra cui “Noapolis World Tour”) e quella con i Negramaro per la realizzazione dell’album “La Finestra” e del DVD “San Siro Live”. Per quanto riguarda la discografia è doveroso menzionare “Metrò”, “Promenade”, “R. Evolution”, “Spassiunatamente”, “4orSolis”, “Presentimento” e “Vesevus”. Invece, per ciò che concerne progetti live recenti e in corso, bisogna segnalare “Canzoni da Camera” (con Gaetano Curreri), “Noapolis” (con Noa), “Vesevus” (con Luca Aquino e Gianluca Brugnano), “Aracadia” (con Eliana Burki Tour 2016), Gregor Meyle (“Die Leichtigkeit des Seins Tour 2017”), “Presentimento” (con Peppe Servillo), “In Viaggio coi Poeti” (con Enzo Gragnaniello), “La Parola Canta” (con Peppe e Toni Servillo), “Qualche Estate Fa” (con Claudia Gerini), “Strativari” (con Iaia Forte e Capone & Bungt Bangt) e “Ho Ucciso i Beatles” (con Sarah Jane Morris e Paolo Cresta).
Biografia Sarah Jane Morris
Dal timbro cavernoso, dalla vocalità soulful, con un’estensione di quattro ottave, Sarah Jane Moris è un’eccellenza internazionale del canto, abile nello spaziare con grande naturalezza e disinvoltura fra rock, blues, jazz, pop e soul. Famosa anche per la sua unione con i Communards a metà degli anni Ottanta e per una celebre interpretazione censurata del classico “Me and Mrs. Jones”, Sarah Jane Morris è conosciuta pure per il suo impegno politico. Nella sua produzione discografica sono particolarmente meritevoli di attenzione album quali “Sweet Little Mystery”, “Compared to What?”, “Bloody Rain”, “Cello Songs”, “Where it Hurts”. Nel corso della sua lunghissima e strepitosa carriera condivide palco e studio di registrazione con una pletora di artisti di statura mondiale, tra i quali: Tony Remy, Eska, Sekcou Keita, Soweto Gospel Choir, Adam Gassler, Avishai Cohen, Courtney Pine, Pee Wee Ellis, Dominic Miller, Henry Thomas, Martyn Barker, Tim Cansfield, Adriano Adewale, Ian Shaw, Otis Coulter, Janine Johnson, Lilybud Dearsley, Antonio Forcione, Gianluca Di Martini, Roberto Angrisani, Enrico Melozzi. Oltre all’Inghilterra, la vocalist britannica riscuote enorme successo e consensi in tutto il mondo, segnatamente in Italia, dove riceve la chiave della città di Verona, viene premiata con un Grammy europeo e vince il Festival Internazionale della Canzone di Sanremo.
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