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Una riflessione sugli intrecci tra l’uso della parola e la formazione della coscienza civica, attraversando i temi legati alla distorsione del linguaggio, all’incremento delle parole d’odio, alla falsa informazione. Saranno questi i temi al centro del dibattito organizzato a Parigi il prossimo 20 settembre dall’Istituto italiano di cultura di Parigi (IICP) e da I Dialoghi di Trani, uno dei più importanti festival culturali italiani, che ha scelto di aprire la XXI edizione della rassegna in Francia.

Da sempre, infatti, il linguaggio costituisce uno dei mezzi più efficaci di imposizione, esercizio e conservazione del potere. Il logos gioca un ruolo preminente nel processo di infusione di una certa verità politica, a fondamento del quale si profilano scontri dialettici contraddistinti, ai rispettivi poli, da narrazioni ideologicamente e linguisticamente forti. L’impossessamento da parte di taluni schieramenti politici di parole chiave del lessico civile, com’è successo anche nel corso dell’ultima campagna elettorale per le elezioni politiche in Italia, è sintomo della conversione del linguaggio all’ideologia dominante e alle sue aspirazioni di realizzazione o meno del bene comune.

La XXI edizione della rassegna de I Dialoghi di Trani, in programma dal 20 al 25 settembre, intitolata “Convivere”, parte da Parigi per discutere dei pericoli della manipolazione del linguaggio insieme a tre autorevoli pensatori e scrittori italiani.

Il 20 settembre (ore 18,30) nella sede dell’IICP all’Hôtel de Galliffet in rue de Varenne 50, a confrontarsi sul tema “La lingua madre e matrigna, il linguaggio svela e nasconde” saranno: il giornalista, critico letterario e conduttore televisivo Piero Dorfles; il glottologo e scrittore Diego Marani, dal 2021 direttore dell’Istituto italiano di cultura a Parigi; la scrittrice Maddalena Fingerle, classe 1993, vincitrice del Premio Calvino 2020 con il romanzo “Lingua Madre”.

I tre protagonisti discuteranno del valore e potere delle parole, equilibrismi linguistici nel loro uso pubblico o privato, domandandosi: «è possibile giungere alla radice del loro significato autentico, accettando o rifiutando di appartenere ad una sorta di identità linguistica? Aderire alla realtà o cadere nella trappola più insidiosa, la manipolazione e la mistificazione. Quanto ne siamo consapevoli? Quanto agiamo intenzionalmente?»

Il direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi, Diego Marani, elogia la rassegna tranese e commenta: «L’Istituto italiano di cultura di Parigi è lieto di ospitare quest’anno l’evento di apertura dei Dialoghi di Trani. In vista della fiera del libro di Parigi del 2023 che vedrà l’Italia ospite d’onore, questa è un’occasione per attirare l’attenzione del mondo culturale francese su un festival letterario di pregio, che spicca nel panorama italiano per la sua originalità. L’evento parigino coincide anche con la mostra Apulia, che si tiene anch’essa all’Istituto e che per tre mesi metterà in scena la regione Puglia con reperti antichi, produzioni artistiche contemporanee e eventi culturali».

Secondo il giornalista e critico letterario Piero Dorfles«Quello che lascia più perplessi, del dibattito politico in Italia, soprattutto a ridosso delle prossime elezioni politiche, è la vaghezza dei programmi e delle posizioni che i singoli partiti prendono sul piano nazionale e internazionale.

I rapporti con l’Europa, l’Euro, il debito pubblico, i cambiamenti climatici, la guerra russo-ucraina, sono alcuni dei temi sui quali le posizioni dei partiti sono più sfuggenti se non incomprensibili.

Questo lascia l’opinione pubblica nella condizione di non poter prendere posizione con vera cognizione di causa. L’uso limpido e aderente alla realtà del linguaggio politico è essenziale perché chi vota sia protagonista della sua vita sociale; mentre l’imprecisione e l’approssimazione sono, in sostanza, una forma di tradimento delle istituzioni democratiche».

 

«Siamo onorati per questo invito presso l’Istituto italiano di cultura a Parigi – dichiara Rosanna Gaeta, direttrice artistica dei Dialoghi di Trani – Il festival, vuole cogliere questa occasione per riflettere sulla crisi culturale in atto caratterizzata da una perdita di significato delle parole. L’abuso o l’uso del tutto inconsapevole dei vocaboli del linguaggio politico, hanno fatto sì che essi perdessero la loro capacità trasformatrice e ci ha resi più vulnerabili al pressante gioco della manipolazione mediatica».

Dal 21 al 25 settembre, come da tradizione, i Dialoghi torneranno ad animare i palazzi e le piazze del centro storico di Trani, e fulcro della manifestazione sarà la spettacolare Piazza Quercia, affacciata sul mare e con vista sulla Cattedrale.

Tra gli ospiti attesi a Trani, ci saranno anche: Moisés Naim, Tomaso Montanari, Walter Siti, Ivano Dionigi, Luciana Castellina, Gemma Calabresi Milite, Telmo Pievani, Piero Dorfles, Piero Pelù, Ermal Meta, Riccardo Staglianò, Luca De Biase, Kapka Kassabova,  Marino Sinibaldi, Gaetano Savatteri, Massimo Sideri, Andrea Prencipe, Barbara Alberti, Giorgio Zanchini, Alec Ross, Alessandro Zaccuri, Antonella Viola, Roberto Chiesi, Chiara Giaccardi, Mauro Magatti, Gholam Najafi, Cătălin Pavel, Nando Dalla Chiesa, Nichi Vendola, Joshua Wahlen, Alessandro Seidita, Natascha Wodin, Cristina Battocletti, Marco Patucchi, Giordano Bruno Ventavoli, Raffaella De Santis, Simona Maggiorelli, Emiliano Poddi, Eleonora Sottili, Giuliano Foschini e tanti altri.

Redazione

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