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La Regione Emilia Romagna vince con il Grand Tour della Valle del Savio la settima edizione dell’Oscar Italiano del Cicloturismo, il riconoscimento che ogni anno viene conferito alle “green road” delle regioni che promuovono le due ruote con servizi mirati al turismo “lento”. Il secondo premio va alla Regione Marche per Strade di Marca, mentre al terzo posto si classifica la Regione Lombardia con la Ciclabile Valchiavenna. La giuria premia anche la Provincia Autonoma di Trento, già al primo posto lo scorso anno insieme alla Calabria, con una menzione per la Green Road delle Dolomiti, mentre la menzione speciale di Legambiente è assegnata alla Regione Puglia per la Ciclovia dell’Ofanto.

La proclamazione domani sera a Matera in Basilicata – regione vincitrice lo scorso anno della menzione speciale di Legambiente – con una vera e propria festa nella città novella Capitale del Cicloturismo: oggi 3 giugno – Giornata mondiale della Bicicletta – si è svolto, infatti, il Basilicata Bike Forum dedicato agli operatori turistici locali, durante il quale è stato presentato il market watch Ecosistema della bicicletta edizione 2022, curato da Banca Ifis.

Tra i dati più significativi, il numero degli italiani interessati al cicloturismo che sono 8 milioni, circa il 16% della popolazione maggiorenne, in un’Italia che è il primo produttore di biciclette in Europa con oltre 3 milioni di pezzi (+7% vs il 2020), l’11% dei quali sono e-bike (+25%). Proprio la diffusione dell’e-bike – prevista nel 46% dei pacchetti turistici dedicati – spinge il cicloturismo e allarga la platea degli utenti: sono ormai  ben 4.550 gli alberghi che offrono servizi dedicati alle due ruote e circa 4.940 i  tour operator e le agenzie che hanno un’offerta dedicata al cicloturismo, circa il 38% del totale, mentre nei pacchetti di vacanza generici i giorni in media dedicati al cicloturismo sono 3,2, al costo giornaliero di € 115. Il cicloturismo ha retto meglio la crisi degli ultimi due anni e oggi il 90% degli operatori prevede un trend positivo anche per il biennio 2022-2023.  Fondamentali per lo sviluppo del cicloturismo sono i servizi: tra i  più richiesti agli operatori vi sono noleggio della bicicletta, tour di gruppo, alloggio e copertura assicurativa

Le due ruote portano benefici al territorio: il 55% degli operatori turistici che nel biennio 2020-2021 hanno promosso il cicloturismo ha attivato collaborazioni con le aziende locali, percentuale che arriverà al 77% nei prossimi 2 anni. Per il futuro, il 67% degli operatori prevedono che la guida cicloturistica sarà il servizio a maggior crescita, a conferma della voglia di esplorare territori nuovi e non scontati.

In Italia vi sono circa 4.940 i percorsi adatti al turismo in bicicletta per complessivi 90mila km lungo tutta la penisola – un mix tra ciclopedonali, ciclovie, ciclabili (il 27% del chilometraggio a uso esclusivo) – con una maggiore concentrazione nel Nord Italia, che nel complesso rappresenta quasi la metà delle scelte di soggiorno (49%) dei turisti italiani e stranieri, oltre il 30% nel solo Nord Est.

Il cicloturismo porta con sé i concetti di sostenibilità, salute e inclusione, valorizzazione dei territori, e fa parte del trend di riscoperta della bicicletta come mezzo di una nuova mobilità, attivando un importante processo economico per il nostro Paese: il ritorno delle produzioni in Europa (+11% i produttori italiani nel solo 2021 e quasi 3 milioni all’anno la produzione europea di biciclette da reshoring).

Giunto alla settima edizione, l’Oscar italiano del cicloturismo si pone un duplice obiettivo: da una parte stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti, dall’altra promuovere gli investimenti nel cicloturismo come volano per una ripartenza in linea con le direttive del Green Deal europeo. Per i territori e, in particolare, i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile e le green road offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il patrimonio locale.

La  giuria – composta da personalità di spicco nel campo del giornalismo, opinion leader, sponsor, esperti e personalità dei settori bike, ambiente e turismo – ha dovuto scegliere tra le proposte presentate da regioni, territori e province autonome, tra questi Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, provincia autonoma di Trento, Veneto e, per la prima volta, la Regione Molise.

Primo posto – Emilia Romagna: Il Grand Tour Valle del Savio è un suggestivo percorso permanente di 172 km – su asfalto, strade dismesse, argini – un itinerario “ad anello” che percorre i sei comuni dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, lungo i territori attraversati dal fiume omonimo e attraverso l’imponente Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio UNESCO. il Grand Tour è ricchissimo di servizi per ciclisti e cicloturisti. tutti riuniti nel Valle Savio Bike Hub, un progetto pubblico-privato che coniuga sostenibilità e innovazione. Valle Savio Bike Hub Grand Tour

Secondo posto – Regione Marche: Strade di Marca è un percorso circolare permanente di circa 113 km – su asfalto e strade a bassa percorrenza – che coinvolge ben 26 comuni e 5 vallate, la Val di Chienti, la Val Potenza, la Val del Fiastra, la Vallesina e la Val Tenna. L’itinerario tocca alcuni dei borghi più belli d’Italia e da Cingoli “Balcone delle Marche”, si snoda nel suggestivo territorio delle colline marchigiane con servizi a misura del cicloturismo. Strade di Marca

Terzo posto – Regione Lombardia: la Ciclabile Valchiavenna è un percorso 42 Km principalmente su asfalto che congiunge il Lago di Como alla Val Bregaglia, sul confine svizzero: parte da Colico (LC) e corre lungo il lago di Mezzola e il fiume della Mera, fino ad attraversare la città di Chiavenna, Bandiera Arancione del TCI e Cittaslow. Il tragitto è attrezzato con numerosi servizi per il cicloturista e numerosi punti di interscambio con il trasporto pubblico (treni e pullman). Ciclabile Valchiavenna

Menzione speciale della Giuria – Provincia Autonoma di Trento La Green Road delle Dolomiti è un percorso ciclopedonale di circa 58 km, quasi tutto in asfalto, tracciato in parte sul percorso della vecchia ferrovia Ora-Predazzo, con collegamento agli impianti funiviari. La ciclovia unisce, in un unico itinerario, la Val di Fiemme e la Val di Fassa, nella cornice delle maestose Dolomiti, Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il percorso inizia al confine con la provincia di Bolzano, in località S. Lugano e termina in località Penìa, nel comune di Canazei. Green Road delle Dolomiti

Menzione speciale Legambiente – Regione Puglia: La Ciclovia dell’Ofanto si sviluppa all’interno del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, a cavallo tra le province di Foggia e BAT (Barletta Andria Trani). Comprende un percorso principale dal Vulture alla foce del fiume nell’Adriatico e una diramazione lungo l’affluente principale che collega la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. Un’app scaricabile riassume tutti i servizi per il cicloturismo e numerosi percorsi ad anello consentono visite tematiche. Ciclovia dell’Ofanto

L’edizione 2022 di Italian Green Road Award vede Banca Ifis in qualità di Partner ufficiale, Istituto per il Credito Sportivo e Legambiente quali sponsor e partner istituzionali, la partecipazione di Ferrovie dello Stato Italiane e gode del supporto della Regione Basilicata (Assessorato Ambiente APT Basilicata, Provincia di Matera e Comune di Matera) che hanno accolto con entusiasmo l’idea di ospitare l’evento conclusivo dell’Italian Green Road Award 2022, convinti che il cicloturismo sempre più contribuisca, in modo sostenibile, ad attrarre visitatori e appassionati.

La Giuria

Andrea Abodi (Istituto Credito Sportivo), Monsignor Liberio Andreatta (Comitato Permanente Ministero del Turismo), Bernabò Bocca (Federalberghi,) Peppone Calabrese (Linea Verde Rai), Antonio Dalla Venezia (FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), Diana de Marsanich (Natural Style), Ernesto Fürstenberg Fassio (Banca Ifis), Maria Rita Grieco (TG2), Marina Lalli (Federturismo Confindustria), Marco Mancini (Gruppo FS Italiane), Giorgio Palmucci (ENIT), Enrico Rondoni (TG5), Guido Rubino (Cyclinside), Gianluca Santilli (Osservatorio Bikeconomy), Alessandra Schepisi (Radio 24), Sebastiano Venneri (Legambiente). Presidente è Ludovica Casellati, ideatrice dell’Oscar italiano del Cicloturismo, direttore di viagginbici.com e fondatrice di Luxury Bike Hotels.

Domani a Matera anche il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia per partecipare all’Oscar italiano del Cicloturismo.

Redazione

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