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Nel settore dell’Industria Blockchain e, in generale, in quello delle tecnologie emergenti, la disparità di genere viene affrontata principalmente come un problema di numero.
Purtroppo stabilire quante ragazzi e quanti ragazze scelgono una carriera nel settore delle tecnologie informatiche è un dato che non rappresenta affatto la situazione reale. Se vogliamo davvero parlare di uguaglianza l’approccio deve essere di tipo pratico e, soprattutto, realistico. Il termine adatto per definire la situazione è “potere” e certamente possiamo pensare di estendere questo concetto a tutti gli ambiti della vita. Da quelli personali a quelli professionali. Il potere implica che ci sia una redistribuzione dei ruoli, necessaria se si vuole ad arrivare ad un reale equilibrio. Perché le ragazze non scelgono di entrare in questi settori oppure li abbandonano subito dopo averli scelti? Per una donna non si tratta solo di riuscire a infrangere gli stereotipi provenienti dalla famiglia e dalla scuola – che vedono ancora la figura femminile legata a ruoli di cura ed a carriere “adatte”. Nel settore tecnologico è un dato di fatto che le donne si debbano
confrontare con ambienti di lavoro a predominanza maschile.
Gli uomini, abituati a fare del potere una prerogativa esclusivamente maschile tendono ad escludere le colleghe donne che, oltretutto, vengono sminuite a livello salariale. Non è un segreto che agli uomini siano concessi stipendi più alti anche grazie al fatto che gli uomini migrano più frequentemente rispetto alle donne in altre
aziende dove sono pagati di più. Le donne hanno a loro svantaggio il fatto di essere partite dopo e questo ritardo, unito alla poca conoscenza delle dinamiche che portano al raggiungimento delle posizioni apicali fa si che le professioniste donne facciano fatica ad affermare il proprio potere personale e ad aumentare la fiducia in se stesse e nelle proprie capacità. Qualcosa fortunatamente sta cambiando e non certo perché il mondo del lavoro abbia fatto volontariamente dei passi in avanti. La pandemia con il suo utilizzo forzoso della tecnologia ha accelerato l’ingresso delle donne nel digitale. La blockchain e, in special modo il mondo delle cryptovalute, ha attirato migliaia di giovani donne che sono riuscite a trovare il proprio posto grazie al digitale. La comunicazione legata ai prodotti e servizi del web3.0 e della blockchain avvengono attraverso l’uso dei canali social, strumenti in cui le donne, abituate a creare comunità
nella vita reale, si trovano a loro agio e libere di poter esprimere il proprio potenziale personale senza doversi sottoporre i a dinamiche aziendali che, come detto sopra, tendono a incasellarle in ruoli sminuenti. La comunicazione attuale è social. I dibattiti avvengono online, le opinioni viaggiamo alla velocità della luce in rete e vengono condiivisi appena avviene il fatto. Video, meme, hashtag. I social hanno favorito il sorgere di numerose community di empowerment femminile e questo fattore non prevedibile ha completamente spiazzato l’area dell’ICT e della Blockchain Technology rendendo la presenza delle donne in questo settore più interattiva, partecipativa e tracciabile.
Le community nate intorno ai temi delle criptovalute e della Blockchain rappresentano un innegabile strumento di condivisione di idee e punti di vista, con la conseguente formazione di gruppi che hanno dimostrato di avere un alto potenziale per mobilitare l’attenzione e la
responsabilità per i diritti delle donne, nella sfida alla discriminazione e agli stereotipi. La politica non può più fare finta che il fenomeno della diversity non esista o che si tratti solo di una questione dovuta ai valori famigliari e sociali. L’empowerment delle donne nella società dell’informazione richiede che venga svolto una analisi costante di come tutte le relazioni di genere siano ormai negoziate, dibattute e contestate all’interno dell’ambiente tecnologico. I benefici apportati dalle nuove tecnologie all’occupazione devono andare di pari passo con l’universo femminile. Questo si deve tradurre in una parità che preveda condizioni contrattuali paritarie, uguali opportunità di
crescita aziendale e sicurezza nei luoghi di lavoro. Gender e Diversity in ambito Blockchain.
A Torino il 25 maggio ne hanno parlato Emanuela Luisa Negro Ferrero, delegata Piemonte per Associazione Italia4Blockchain, Cristina Mele, docente di Economia presso l’Università Federico II di Napoli e la spumeggiante Lavinia Osbourne, pluripremiata ideatrice del famoso format Women in Blockchain Talks, crypto investitrice e “wealth coach” durante l’incontro a tema “Diversity e Blockchain” del talk Blockchain Buzz curato
da Emanuela Negro Ferrero in partnership con OGR TECH il 25 maggio e visibile sul canale YouTube di OGRTech https://www.youtube.com/results?search_query=ogr+tech “Blockchain Buzz – spiega Emanuela Negro Ferrero – è un format ideato con l’intento di aumentare la conoscenza e l’utilizzo della blockchain nelle sue varie applicazioni. Industriali e pratiche. Nel corso dei due anni passati, pandemia permettendo, gli argomenti presentati hanno coinvolto aziende e professionisti del settore italiano. Ho verificato personalmente la difficoltà di intercettare professioniste donne da invitare, soprattutto nell’ambito dello sviluppo tecnologico del prodotto. Ho conosciuto avvocatesse, commercialiste, artiste, graphic designer esperte di comunicazione ma la presenza femminile rispetto a quella maschile è davvero scarsa.
Per il ciclo di incontri del 2022 ho posto come obiettivo quello di dedicare almeno il 50% dei talk di “Blockchain Buzz” alle donne. E’
nato così l’incontro di maggio “Diversity e Blockchain” con l’intento di dare uno spaccato reale sull’effettiva situazione occupazionale delle donne all’interno di questo mercato ancora prettamente maschile. Per l’occasione ho invitato due professioniste impegnate “diversamente” e con successo in questo settore. Cristina Mele, professoressa di Economia all’Università Federico II
di Napoli esperta di analisi del mercato e dati e Lavinia Osbourne, londinese che con uno stile davvero unico ha presentato quello che mi piace definire come la versione pop della blockchain. Con il suo format pluripremiato “Women in Blockchain Talls, https://womeninblockchaintalks.libsyn.com/ Lavinia ha tessuto proprio grazie ai canali social, una vasta rete internazionale di professioniste donne impegnate nel mondo della blockchain. Mi sono formata nell’ambito della comunicazione e sono arrivata al mio ruolo di executive advisor in ambito web 3.0 e blockchain studiando, informandomi e formandomi sul campo.