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Parità di genere e agevolazioni nel PNRR per le imprese che adottano policy adeguate a ridurre il divario di genere: questi i temi affrontati nell’incontro “La certificazione della parità di genere a sostegno dell’imprenditoria” organizzato giovedì 26 maggio da BCC San Marzano in collaborazione con Camera di Commercio Taranto, Sezione Credito, Finanza e Assicurazioni di Confindustria Taranto, Focus Consulting e Formeta Innovazione presso la Sala Monfredi della Camera di Commercio.
Coinvolti più di 100 partecipanti, tra commercialisti, consulenti e piccole e medie imprese a cui sono state illustrati gli incentivi introdotti dal PNRR per le quote rosa in azienda, in relazione
1) alle opportunità di crescita in azienda,
2) alla parità salariale a parità di mansioni,
3) alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità.
«Un’ottima occasione – l’ha definita il Commissario Straordinario della Camera di Commercio Gianfranco Chiarelli – per discutere di opportunità del PNRR, ancora poco conosciute dalle aziende italiane e riduzione del divario di genere. Duole constatare che vi sia ancora la necessità di porre il tema della parità come rilevante e trasversale nel PNRR e di dover incoraggiare le nostre aziende ad operare in tal senso, poiché significa, naturalmente, che esiste un enorme problema che la pandemia ha ulteriormente aggravato. La certificazione della parità di genere e tutte le misure volte all’incentivazione dell’imprenditorialità femminile rappresentano tasselli importanti, ma voglio sottolineare che il divario di genere non si colmerà “per legge”. È un processo prima di tutto culturale e il Piano deve aiutare il Paese a compiere un vero e proprio salto nella cultura aziendale e del welfare, nonché nell’approccio occupazionale e retributivo, verso una società equa e inclusiva». L’Italia è il Paese che negli ultimi 10 anni ha realizzato i maggiori progressi in Europa per quanto riguarda la parità di genere. Resta molto da fare, ma facendo 100 l’indice di assoluta parità tra uomini e donne, siamo a quota 63,5 ovvero 14esimi su
28 Paesi della Ue. Esattamente a metà classifica. “Ritengo che nel 2022, parlare del divario ancora esistente fra uomini e donne sui luoghi di lavoro, il cosiddetto gender gap salariale, sia per molti aspetti inammissibile – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma – I numeri riguardanti il divario ancora molto evidente fra uomini e donne, al sud più che al nord, nelle aziende private più che in quelle pubbliche, parlano chiaro. Ma la questione rimane innanzi tutto culturale: per far sì che si costruisca il cosiddetto ascensore sociale che può aiutare le donne a migliorare la loro posizione lavorativa, occorre fare in modo che i territori creino quelle
infrastrutture utili a incentivare la forza lavoro femminile, investire in asili nido, scuole a tempo pieno ed altri servizi per l’infanzia. In altre parole, il pubblico e le imprese devono lavorare assieme per costruire nuove politiche del welfare.”
Negli ultimi anni, si è consolidato un forte impegno sui temi connessi alla sostenibilità e alla partecipazione delle donne anche negli organi di vertice. Per riuscire in questa sfida, il settore e finanziario ha grandi responsabilità perché gioca un ruolo primario nell’allocazione delle risorse e nella creazione di valore.
“
BCC San Marzano punta da sempre sulla parità di genere e sulla lotta a qualsiasi forma di discriminazione – ha sottolineato il Presidente della BCC San Marzano Emanuele di Palma. Nella nostra struttura il 40% delle risorse impiegate è rappresentato dalle Donne di cui circa la metà riveste ruoli di responsabilità (direttori di filiali, responsabili di servizio etc.). In questo contesto si inserisce la recente adesione della Banca alla “Carta delle Donne”, promossa dall’Abi (Associazione Bancaria Italiana) per sostenere il ruolo delle donne nell’industria bancaria, riconoscendo le pari opportunità come risorsa chiave per lo sviluppo, la crescita sostenibile e la creazione di valore in azienda. Non si tratta di un’adesione formale ma di un vero e proprio impegno a realizzare iniziative concrete sul tema. Abbiamo stanziato un plafond di 5 milioni di euro per favorire l’accesso al credito dell’imprenditoria femminile a condizioni agevolate con il prodotto “Impresa Rosa”. La carta dei valori del credito cooperativo riporta nel suo primo articolo “Il Primato e La centralità della persona”, che si
adopera per promuovere e valorizzare stabilmente, senza alcun tipo di discriminazione. E’ questa la nostra mission, una leva che intendiamo continuare a potenziare nel nostro percorso di crescita”. Dal 1° gennaio 2022 è stata istituita la certificazione della parità di genere che riconosce alle aziende un punteggio premiale ai fini della partecipazione ai progetti europei nazionali e regionali
per la concessione di aiuti di Stato. Cos’è, a chi si rivolge e quali sono i principali strumenti: questi i contenuti illustrati da Focus Consulting e Formeta, partner dell’evento. “Da 25 anni “con e per le persone” Focus Consulting ha sempre mantenuto uno sguardo
privilegiato sulla questione di genere – ha dichiarato Giuseppe Li Volti, Ceo&Founder Focus Consulting – Affiancando aziende e banche di tutto il territorio nazionale, abbiamo portato avanti progetti che supportassero le donne e le mamme nella conciliazione della vita personale e professionale, ma soprattutto abbiamo fatto in modo che fossero valorizzate le loro competenze. Oggi, con la definizione di un Sistema Nazionale di Certificazione della Parità di Genere, previsto dal PNRR siamo pronti ad accompagnare le aziende nel certificarsi, ma soprattutto nel portare avanti un cambiamento culturale che non può più aspettare, grazie al team di consulenti esperti
di cui Focus Consulting dispone”.
Secondo Giovanna D’Elia, HR Director Focus Consulting “la Parità di Genere è un modo di pensare, di essere e di agire. Da Esperienze e pratiche emerge quanto sia necessario un Cambiamento Culturale inteso come percorso parallelo: 1) dedicato a donne per la
consapevolezza di identità, sul loro ruolo professionale e anche di madre 2) insieme a un percorso da fare con il genere maschile. Il vero change management in azienda e nelle organizzazioni richiede attenzione, cura, ruoli e soprattutto persone da “vedere”. C’è ancora tanto
da costruire insieme, ci sono strumenti che favoriscono la parità di genere ma serve soprattutto una volontà di tutti. Ruolo chiave all’interno delle organizzazioni aziendali è sicuramente la costruzione di una visione a partire dal top management e in questo la funzione Human Resources ha sempre più un ruolo centrale, chiave per aprire e diffondere visioni differenti e buone pratiche. “Mauro Sprocati, Ceo&Founder Formeta ha illustrato l’iter da seguire per ottenere la Certificazione della Parità di Genere “Le imprese sono inondate dalle certificazioni dei sistemi di gestione (qualità, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, anticorruzione, energia, ecc.) e quindi non saranno assolutamente contente di un’altra certificazione di parità di genere seppur volontaria. Il trend tuttavia è questo. Rendere evidente il percorso verso la parità di genere attraverso una terza parte. La UNI/PdR 125:2022 ha fortunatamente una spiccata caratteristica di
concretezza attraverso i KPI che sono stati definiti. Credo e spero che il legislatore adotti tutte le iniziative per supportare le imprese nella sua adozione così come ha già annunciato”.