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Benché il periodo del Rinascimento sia, nell’immaginario comune, ricondotto ed associato ad una fioritura eccezionale nel campo delle arti e delle lettere, lo straordinario sviluppo che si registrò nell’ambito dei saperi tecnici non può essere tralasciato. Un processo di rinnovamento che prese avvio, in Italia, alla fine del Trecento, per essere alimentato fino a tutto il Quattrocento, e che produsse una serie di straordinarie realizzazioni, ad opera di artisti-ingegneri apprezzati e ricercati da pontefici, principi e sultani.

Lo scenario culturale del Quattrocento manifestò un incredibile fervore di attività tecniche, spesso di estrema audacia e di solito condotte a felice compimento di cui, già prima dell’entrata in campo di Leonardo da Vinci, si resero protagonisti numerosi artisti di notevole talento. Figure con molteplici competenze, non soltanto artistiche, ma anche militari, meccaniche, architettoniche, idrauliche che, attraverso il disegno, seppero promuovere un ponte con gli eloquenti studi degli umanisti più raffinati. Le trattazioni architettoniche, macchinali, scientifiche furono arricchite con capacità illustrativa ad opera di questi nuovi tecnici, esponenti della cultura dell’osservare, del fare e del riprodurre, che vide la massima espressione e l’esito più maturo ed originale nel genio Vinciano.

Su tali suggestioni è basata la mostra “Rinascimento, architettura-ingegneria-scienza-tecnica”, organizzata dall’Associazione delle Arti con il patrocinio del comune di Trani, in collaborazione con CREATTIVAmens e il Museo Leonardo da Vinci di Galatone (Le). Una mostra inedita, dal 29 aprile al 21 agosto 2022 a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani (BT), che presenta al pubblico le realizzazioni tecniche più significative di alcuni artisti-ingegneri dell’epoca e mostra come Leonardo rappresenti non un unicum, ma la summa più alta ed originale di questo processo di rinnovamento dei saperi tecnici che attraversò l’intero Rinascimento. Per la prima volta in assoluto ben 22 macchine (inedite), per la maggior parte in scala reale e perfettamente funzionanti, pensate ad hoc per l’allestimento ‘site specific’ di Palazzo Beltrani dall’ingegner Giuseppe Manisco, che le ha realizzate seguendo i progetti originari di artisti, architetti e ingegneri dell’epoca con le tecniche di lavorazione del tempo come, per esempio, quella della forgiatura a caldo.

La mostra si inscrive a pieno titolo nella programmazione di alto profilo culturale di Palazzo delle Arti Beltrani, teatro espositivo d’eccezione, inserito nel circuito dei Poli biblio-museali di Puglia. «Auspichiamo che la mostra, un unicum nel suo genere, segni il vero Rinascimento della cultura dopo due anni di pandemia – commenta Niki Battaglia, direttore di Palazzo delle Arti Beltrani -; è solo l’inizio di tantissimi eventi di pregio che abbiamo inteso proporre al pubblico per tutta la bella stagione, al fine di essere attrattivi per quel turismo di qualità di cui la città di Trani può essere catalizzatrice».

L’esposizione Rinascimento intende far emergere tutta l’importanza assunta in questo periodo glorioso dall’architettura, dall’ingegneria, dalla scienza e dalla tecnica, proponendo lo sviluppo del percorso espositivo attorno a queste quattro tematiche, che diventano vere e proprie facce di uno stesso caleidoscopio chiamato cultura.

Un viaggio a partire da Leonardo da Vinci e dalle sue intuizioni nel campo scientifico dell’ottica, con l’esposizione del “funzionamento dell’occhio”, del “cannocchiale”, che Manisco ha inteso ricostruire seguendo le indicazioni scritte dallo stesso genio toscano (Codice F, foglio 25 r), anticipando in tal modo di almeno un secolo la paternità dell’invenzione, storicamente attribuita a Galileo Galilei, della “camera oscura” e degli specchi infiniti della “camera specchio ottagonale”.

Spazio anche all’ingegneria delle dighe, con i modelli, veri e propri plastici ricostruiti fedelmente, di sbarramenti fluviali progettati da Baldassarre Peruzzi.

Ed ancora, si potrà ammirare a Trani la grandiosità del fiorire dell’architettura evidente in un’imponente macchina ‘alza-colonna’ con leva a bilanciere, disegnata da Francesco di Giorgio Martini, un enorme motore di argano a più velocità di Filippo Brunelleschi, in scala reale 1 : 1, lo stesso utilizzato dal grande architetto per erigere la cupola del duomo di Firenze, a noi giunto grazie ai disegni di artisti come il Taccola e Giuliano Sangallo, ed un altro argano disegnato da Giuliano Da Sangallo.

Il tripudio della tecnica sarà nel confronto di due scenografici prototipi di paranco, riferibili a Mariano Daniello di Jacopo detto il Taccola e Leonardo da Vinci, del quale saranno esposte ulteriori invenzioni ed intuizioni.

Tutte le opere in mostra sono state realizzate dall’ingegner Giuseppe Manisco, già noto per essere l’autore della più numerosa e suggestiva collezione di Macchine progettate da Leonardo da Vinci che costituiscono il cuore del museo ad esse dedicato a Galatone (Le) e l’oggetto, dal 2009, di importanti esposizioni nazionali ed estere.

In occasione della festività del primo maggio l’ingegner Manisco sarà cicerone d’eccezione della mostra con delle visite guidate alle ore 10,00 – 12,00 – 15,00 e 17,00 per un numero massimo di 20 persone a gruppo (mostra e visita guidata 8,00 euro, minori 5,00).

Orari apertura mostra

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 10:00 alle 18:00. Per prenotare è disponibile la nuova app Palazzo Beltrani che si può scaricare gratuitamente dagli store Apple e Google, sia per tablet che per smartphone, oppure cliccando il seguente link: https://www.palazzodelleartibeltrani.it/app-audioguida/ oppure telefonando al numero 0883500044 o mandando una e-mail a info@palazzodelleartibeltrani.it. È possibile acquistare i biglietti direttamente presso il botteghino del Palazzo delle Arti Beltrani.

Ingressi: 8,00 euro ticket intero; 5,00 euro ticket ridotto over 65, docenti, minori, studenti, associazioni convenzionate. È necessario indossare la mascherina chirurgica. Nel biglietto di ingresso è inclusa la visita alle collezioni della Pinacoteca Ivo Scaringi.

Redazione

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