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Chi si reca sul Cammino di Santiago di Campostela lo fa per ritrovare se stesso cercando anche un contatto diretto con la natura. Ma oltre a questo, lungo gli 800 km distribuiti su tutta la penisola iberica, c’è anche dell’altro: l’incredibile offerta enogastronomica, in un tripudio di sapori e di profumi, tra prodotti e pietanze, che si intrecciano alla storia e cultura di questo secolare itinerario di pellegrinaggio.
Nelle sette regioni della Penisola Iberica la proposta culinaria è infinita e con l’anno santo giacobeo è nato il passaporto gastronomico. Si tratta di un’opportunità per i pellegrini di soffermarsi nei tanti ristori dislocati lungo gli itinerari, dai ristoranti, ai bar, alle botteghe enogastronomiche, per assaporare le diverse specialità cucinate con materie prime di altissima qualità, molte delle quali tipiche esclusivamente di queste zone. Una volta poi che ci si è saziati, il passaporto gastronomico potrà essere timbrato e già con tre timbri – registrandosi sul portale dedicato – tentare la fortuna per vincere numerosi premi in palio, tra eccellenze enogastronomiche delle regioni e soggiorni.
L’offerta culinaria che si incontra lungo il Cammino di Santiago è davvero vasta, muta da zona e zona ma quello che colpisce è sicuramente l’essere in grado di accontentare ogni tipo di palato senza naturalmente dimenticare il contesto, fatto di bellezze naturale e incredibili patrimoni storici-artistici.