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“E’ il tempo scandito dalla trasformazione. E’ il bisogno dell’uomo di rivelare la propria identità più intima”.
E’ così che la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, parla dell’opera “L’età dell’oro (la muta)” presentata questa mattina alla stampa alla presenza del suo autore, l’artista Federico Gori.
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, non nuovo all’incrocio con l’arte contemporanea, ha inaugurato oggi un percorso artistico e insieme valoriale, studiato appositamente dai due co-curatori della mostra, la direttrice Eva Degl’Innocenti e il critico d’arte e giornalista Lorenzo Madaro.
Si tratta di un progetto vincitore del bando PAC (Piano per l’Arte Contemporanea) del Ministero della Cultura che ha consentito al MArTA l’acquisizione di un’opera inedita site-specific che entra, così, a far parte delle collezioni permanenti dell’istituzione tarantina.
“E’ il passato dell’uomo che si manifesta nel suo rapporto stretto con la storia. – ricorda la direttrice del Museo Eva Degl’Innocenti – il passato è pertanto elemento fondante anche del futuro grazie alla capacità rigeneratrice che l’opera di Gori definisce in questo ciclo continuo”.
“L’ispirazione è indubbiamente arrivata dai celebri Ori di Taranto, ma il concetto è molto lontano da quei reperti – ammette Fedrico Gori, di fronte alla teca dell’opera posizionata al terzo piano del MArTA – perché qui il riferimento è specificatamente al periodo aureo di ispirazione greca. Il periodo che dopo guerre e pandemie preannuncia un rinascita”
“La mostra di Federico Gori è anche l’occasione per investigare la collezione archeologica del museo – dice il co-curatore della mostra Lorenzo Madaro – attraverso lo sguardo di un artista contemporaneo, perciò sia il catalogo che sarà editato per l’occasione che le attività legate al progetto espositivo si concentreranno su tale presupposto attraverso il coinvolgimento attivo di pensatori e studiosi di differenti discipline”.
Alla conferenza stampa di presentazione dell’opera erano presenti, oltre ai due co-curatori della Mostra e l’artista, anche il Commissario Prefettizio del Comune di Taranto, Vincenzo Cardellicchio, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bari, Giancarlo Chielli e il consigliere del Presidente della Regione Puglia delegato al coordinamento dei grandi progetti per Taranto, Rinaldo Melucci.
“L’età dell’oro (la muta)”, opera pensata e progettata da Federico Gori appositamente per il MArTA (e da cui deriva anche il titolo dell’intero progetto espositivo curato dalla direttrice del museo, Eva Degl’Innocenti, e da Lorenzo Madaro, con il coordinamento di Gregorio Battistoni di Atlante servizi), è costituita da una teca in legno e vetro trasparente strutturata su più livelli, contenente una serie di sculture in oro, argento, bronzo, rame e ferro, realizzate a partire dall’esuvia di 28 serpenti. La scelta dei metalli riflette la successione delle età delineata ne Le opere e i giorni di Esiodo e si lega fortemente con gli Ori di Taranto da cui l’opera trae ispirazione diretta. L’esuvia del serpente è qui assurta ad elemento simbolico di mutazione, nel suo significato più profondo: la capacità rigeneratrice della natura e delle sue creature. La mostra è allestita all’interno del percorso museale del MArTA.
In un momento in cui nella dimensione espositiva il rapporto tra l’antico e il contemporaneo è al centro delle riflessioni curatoriali del presente, il progetto espositivo personale L’età dell’oro concepito da Federico Gori (Prato, 1977) per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA risulta assolutamente pregnante, perché è in grado di rivelare un percorso di conoscenza, anzi un vero e proprio itinerario tra i materiali e le forme care alla sua indagine e le opere custodite in uno dei musei più importanti del Mediterraneo.
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto fa anche parte del “Circuito del Contemporaneo in Puglia” dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia. Il progetto è marchio di riferimento per un’infrastruttura dedicata alla diffusione, valorizzazione e produzione di arte contemporanea. Grazie a una visione strategica e inclusiva su scala territoriale, si pone l’obiettivo di costituire stabilmente una rete policentrica d’eccellenza per la produzione e fruizione di arte contemporanea.