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Dal 20 gennaio al 1 maggio 2022 il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna presenta Fronte e retro, la prima ampia organica retrospettiva dedicata all’artista Italo Zuffi (Imola, 1969), a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri.
Annunciato come Main Project della nuova edizione di ART CITY Bologna, inizialmente prevista dal 20 al 23 gennaio 2022 e poi rinviata in seguito alla decisione assunta da BolognaFiere di posticipare la 45° edizione di Arte Fiera, il progetto espositivo originariamente concepito secondo un’articolazione in due spazi distinti – la Sala delle Ciminiere del MAMbo e la Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi – apre regolarmente la programmazione 2022 del museo bolognese, mentre l’allestimento nella sede delle iniziative dedicate all’arte contemporanea di Banca di Bologna viene rinviato, per consentire di inaugurare in concomitanza con il nuovo periodo di svolgimento di ART CITY Bologna, le cui date verranno annunciate entro breve.

La mostra allestita al MAMbo presenta per la prima volta in modo esteso il lavoro di uno fra i maggiori protagonisti dell’arte italiana tra gli anni Novanta e Duemila, proseguendo l’indagine sul panorama delle arti visive nel nostro paese che il museo porta avanti da anni, e a conferma della linea di ricerca orientata alla documentazione del contesto artistico contemporaneo del territorio in cui sorge il museo stesso, che discende storicamente dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
Il percorso permette di rileggere il lavoro di Italo Zuffi prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020, evidenziando i nuclei tematici che da sempre ne sostengono la ricerca e si traducono in contrasti e opposizioni che possono agire sul corpo (talvolta quello dell’artista stesso) come sulla forma scultorea: tra le idee di costruzione e al contempo di distruzione/cadutadi lavoro e, insieme, di dispersione di energia; di mollezza e di rigidità; di fragilità e di competizione (soprattutto rispetto al sistema dell’arte).
In una molteplicità di linguaggi e scelte espressive, le oltre 50 opere selezionate – tra scultura, fotografia, video e performance – ricostruiscono la poetica dell’artista attraverso accostamenti inediti e senza necessariamente seguire una progressione cronologica. Accanto ai lavori più noti ed emblematici saranno presenti alcuni di quelli meno visti, dando modo di generare nuove ipotesi di dialogo tra loro.

Nel corso dell’apertura della mostra, verrà pubblicato da Corraini Edizioni un progetto editoriale in lingua italiana e inglese.
Si ringrazia il Dipartimento Cultura e Promozione della Città del Comune di Bologna per il fondamentale contributo nella realizzazione dell’esposizione.

Redazione

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