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La tombola è un classico gioco natalizio che ha origini molto antiche. Le sue radici risalgono infatti alle feste religiose solenni dei Saturnali, che, tra il 17 e il 23 dicembre, celebravano il solstizio d’inverno e la fine dell’anno solare. In quei giorni era eccezionalmente consentito praticare giochi d’azzardo, in segno di auspicio divino per il nuovo anno. Secondo la tradizione, la nascita della tombola come la conosciamo oggi avvenne a Napoli, nel 1734, e fu il risultato di una curiosa diatriba sul lotto clandestino tra il re Carlo di Borbone e il frate domenicano Gregorio Maria Rocco: il primo voleva ufficializzarlo per ingrassare le casse del regno, rlo, ritenendolo immorale. Come compromesso, il re decise di proibire il lotto solo durante le feste di Natale per non distrarre i fedeli dalle preghiere. Ribellandosi alla forzata pausa natalizia, la fantasia popolare napoletana escogitò una versione casalinga del gioco proibito: i 90 numeri del lotto vennero incisi in cilindri in legno (simili agli antichi tomboli, da cui il nome “tombola”) messi in un cestino di vimini, detto “panariello”, e disegnati su cartelle. Sia l’estrazione a sorte sia la riscossione del premio sarebbero avvenuti privatamente, in famiglia. Era nata la tombola.