Tempo di lettura: 3 minuti

Si è svolta ieri pomeriggio la seconda assemblea pubblica organizzata dal coordinamento Salviamo la Scuola Carlo Del Prete in corso Benedetto Croce davanti al portone dell’istituto che da diverse settimane il Comune di Bari minaccia di destinare in parte ad uffici del Municipio II.

Il coordinamento costituito dal comitato dei genitori della scuola, da cittadini, insegnanti, commercianti del quartiere Carrassi, associazioni di promozione del diritto allo studio, ha ieri ribadito la necessità che la Del prete resti interamente scuola non soltanto a beneficio della ristretta comunità scolastica ma dell’intero territorio; in considerazione infatti della penuria di spazi scolastici che interessa diversi istituti, soprattutto superiori della città che potrebbe precludere il rientro a scuola per molti ragazzi visto il preoccupante andamento della pandemia il coordinamento ritiene insensata la decisione di destinare aule scolastiche ad altro uso che non sia l’Istruzione dei minori. Numerosi e animati gli interventi di genitori, ex alunni, insegnanti, cittadini del quartiere in difesa della “loro” scuola. Oltre a tutti i rappresentanti del comitato a partire da Tonia Guerra e Terry Marinuzzi (quest’ultima de La scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia che nei giorni scorsi aveva inviato anche una diffida al Sindaco Decaro) sono intervenuti all’assemblea anche il consigliere Marco Bronzini, PD, delegato all’Istruzione della Città metropolitana di Bari che ha difeso la scelta dell’amministrazione, nell’intento di convincere i presenti ad accettare la proposta del sindaco Antonio Decaro, ribadendo che non è possibile ripristinare le classi alla Del Prete.

Intervenuti anche Angelo Palermo, GD Bari, e i due consiglieri metropolitani Virna Ambruosi e Matteo Colapietro, FdI, gli unici sui 21 totali che si sono da subito opposti alla decisione votata l’11 maggio scorso perché se la sono ritrovata nell’ordine del giorno della seduta consigliare all’improvviso. Insieme hanno confermato di non essere d’accordo con la chiusura della scuola e sostengono che la sede in Stradella del Caffè sia più che sufficiente a continuare ad ospitare gli Uffici Municipali; così come non è necessario che “ogni consigliere metropolitano abbia una stanza, visto che il nostro lavoro è stare per strada a contatto con i cittadini e molti dipendenti sono in smart working”; 

La seconda assemblea si è svolta dopo che il comitato Salviamo la Del Prete nei giorni scorsi ha raccolto oltre mille firme in una petizione direttamente fra i cittadini del quartiere e quelle on line su change.org

Fra le tante firme, quelle di ex allievi, genitori di allievi, e maestri da diverse citttà italiane, e dal Canada, Spagna, Paesi Bassi, New York, Tirana, Svizzera e perfino da Tripoli. Fra le tante, anche quelle di Silvia Godelli, Nicola Laforgia, Maria Chironna, Corrado Petrocelli, Pasquale Bellini, Tiziana Schiavarelli, Giuseppe Scelsi, tutti fermamente intenzionati a mantenere quel presidio di cultura e aggregazione sociale così prezioso in tempi di società liquida e senza più riferimenti stabili.

Dopo un’ampia e animata discussione l’assemblea si è sciolta con il comune intento di proseguire in azioni di lotta a difesa del presidio scolastico; nel frattempo si è già chiesto un incontro al neo direttore dell’USR e al Prefetto di Bari.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.