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A distanza di meno di due anni dall’avvio dei lavori il restauro del Teatro Kursaal Santalucia di Bari è completato. Lunedì 21 giugno è in programma il Solstizio della Cultura, un evento simbolico di ripartenza e rinascita della Cultura in Puglia dopo la pandemia, con l‘apertura al pubblico di un luogo simbolo della città di Bari e della Puglia, dopo la realizzazione del progetto di restauro, partito nel 2019 e sviluppato direttamente da Regione Puglia in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari. Alle ore 10.00 nella sala teatrale si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del rinnovato spazio culturale con Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, Sindaco di Bari, Loredana Capone, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Massimo Bray, Assessore alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa turistica Regione Puglia, Maria Piccarreta, Segretario regionale MiC, Michele Carella, Direttore Lavori Restauro e l’artista Alfredo Pirri, modera Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio.
“Quando sono diventato sindaco di Bari, c’era solo un mezzo teatro aperto, che era il teatro Piccinni e che peraltro funzionava sulla base di una firma che dovevo mettere ogni volta assumendomi tutte le responsabilità, perché il teatro era completamente illegittimo. Il Kursaal Santalucia è il quarto teatro che viene riaperto negli ultimi anni nella città di Bari. Nel resto della Puglia abbiamo riaperto e ristrutturato tutti i teatri che a quell’epoca risultavano non agibili, da Foggia, a Lecce, a Brindisi. Questo è simbolo del cambiamento della Regione Puglia e della città di Bari. Ed è il completamento del “miglio dei teatri” – il commento di Michele Emiliano – La piazza antistante il Kursaal era una piazza di spaccio. Tutte le notti c’erano i carabinieri. Adesso invece speriamo di avere attori, giovani, uomini e donne di cultura che potranno utilizzare questo contenitore nella maniera più opportuna. Il teatro è una meraviglia. Mentre il Petruzzelli noi lo abbiamo dovuto ricostruire totalmente, quindi è una copia d’autore, questa non è una copia. È un restauro vero e proprio di eccezionale qualità che ha restituito anche pezzi sconosciuti, perché nel tempo purtroppo, i teatri hanno passato un periodo di oblio che aveva mascherato i pezzi fondamentali. In più poi c’è una installazione di arte contemporanea sulla terrazza. Quindi si tratta di un lavoro straordinario compiuto anche questo in tempi brevissimi. Tutti i teatri che mi è capitato di dovere ristrutturare, sono stati ristrutturati in tempi molto brevi. Petruzzelli, il record. Anche il Piccinni, con la collaborazione della Regione Puglia, e il Margherita. Tutti questi elementi mi auguro, rilanceranno anche il territorio. Tutti i baresi aspettavano da tempo questa ristrutturazione. Una chicca: qui dentro si è creata la premessa della mia nascita, perché mio nonno, Michele Emiliano, e mia nonna, Concetta Piemontese, che erano un maresciallo dell’esercito italiano e una casalinga, hanno fatto il loro ricevimento di nozze, come tante famiglie non particolarmente agiate, nella sala Giuseppina. Quindi per me è un momento anche di ricordo di questo grand’uomo del quale io non ho parlato mai, mio nonno, che si è fatto praticamente tre guerre e che per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò fu prigioniero insieme ai due figli più grandi in Germania per molti anni, compromettendo la sua salute. Un ricordo che gli voglio dedicare. Credo sarebbe impazzito di gioia nel sapere che il suo nipotino, che pure ha visto perché era ancora vivo quando io sono nato, ha ristrutturato il teatro dove ha coronato il suo sogno di amore con mia nonna Concetta. Mi era capitato molti anni fa, quando lavoravo alla direzione distrettuale antimafia, di dire che nella lotta alla criminalità organizzata, i teatri sono più importanti delle Procure. E confermo questa idea. Ci fu un documento sottoscritto da tutti i sostituiti procuratori della direzione distrettuale antimafia dell’epoca. Colgo l’occasione per dare un saluto a tutti i magistrati pugliesi che da sempre si battono con onore nei confronti della criminalità di tutti i generi, perché la totalità, la stragrande maggioranza dei magistrati pugliesi è fatta di uomini e donne straordinarie che hanno cambiato la storia di questa regione e pochi episodi, sia pure molto gravi, non possono cambiare l’affetto e la stima che il popolo pugliese ha nei confronti della propria magistratura”
“Recupero e valorizzazione. Radici e Ali. Il Kursaal Santalucia – ha detto la Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone – è un pezzo di storia, e un pezzo di cuore. Ciascuno di noi ha il proprio ricordo, qualcuno addirittura nella Sala Giuseppina, lì al primo piano, ha sancito la promessa più importante di tutte, quella di amarsi incondizionatamente, per il resto della vita. Per quindici anni il Kursaal è rimasto al riparo in quei ricordi. Oggi, finalmente, è pronto per riempirsi di nuovo della sua gente ed è più bello che mai. Sembra ieri che con il Presidente Emiliano, il direttore Patruno e la sovrintendente Piccarreta ragionavamo del progetto, che è stato, peraltro, sviluppato interamente dalla Regione Puglia. Sono passati due anni, e una pandemia, e nonostante ciò, a settembre riaprirà le sue porte per farsi “Casa delle Arti e dei Suoni”, completando, con il Petruzzelli, il Margherita e il Piccinni, il cosiddetto “miglio dei Teatri” baresi. Merito di una squadra meravigliosa e di collaborazioni straordinarie, come quella con il maestro Alfredo Pirri. Dal Salento al Gargano tanti teatri in questi anni sono finalmente tornati a risplendere, a beneficio innanzitutto dei cittadini, e dei turisti, e per quanto mi riguarda non c’è nulla di più bello”.
“Oggi il Kursaal Santalucia riapre le porte per una visita d’eccezione in una giornata particolare: il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, è infatti per tutti la festa della musica.
Per Bari questa riapertura rappresenta simbolicamente un solstizio della cultura, in cui la luce e il calore di una nuova stagione tornano dopo il buio e le chiusure dovute alle restrizioni imposte dalla pandemia. – il commento di Antonio Decaro – Dopo un lungo e accurato restauro, curato e finanziato dalla Regione Puglia in collaborazione con la Soprintendenza Abap per la città metropolitana di Bari, un altro importante teatro della città torna a splendere completando così quel mosaico dell’offerta culturale che oggi, nel raggio di un miglio, vede finalmente riaperti quattro prestigiosi teatri, ciascuno con le sue specificità e la sua storia. La città ha scommesso sulla cultura tanti anni fa, quando nessuno ci credeva. Abbiamo cercato i fondi, appaltato gare, seguito i lavori e affrontato anche molti ostacoli. Lo abbiamo fatto tutti insieme: Regione Puglia, Comune di Bari, Ministero dei Beni Culturali e Soprintendenza. Si sono avvicendati sindaci, presidenti, assessori, ministri, dirigenti e funzionari, e nessuno ha mai mollato, perché la cultura appartiene a tutti ed è da qui che abbiamo scelto di ricominciare, oggi come tanti anni fa”.
“Per me è un orgoglio essere in questo posto pieno di fascino, avevo avuto il piacere di vedere i lavori in fase di completamento, credo che sia la restituzione non solo alla città e alla regione, ma all’intero paese di un capolavoro- dichiara l’assessore Massimo Bray – uno degli esempi del grande Liberty italiano e l’esempio di come delle maestranze pugliesi abbiano saputo lavorare ad un restauro fatto a regola d’arte. Devo dire che spesso ammiriamo questi restauri in altri luoghi invece questa volta diamo una grande dimostrazione di cosa significhi il lavoro fatto dalle maestranze di questa regione. Credo che sarà un luogo che dovrà e potrà segnare il forte valore che diamo alla Cultura in Puglia, un luogo che dovrà accogliere, più giorni possibili, manifestazioni culturali. Esistono molti esempi in Europa che ci posso indicare la strada migliore per fare in modo che le nuove generazioni e le generazioni meno giovani possano tornare a fare di questo luogo una casa di cura, come chi l’ha immaginata voleva che fosse, un luogo dove il viaggiatore si può fermare per ammirare gli spazi e immaginare un palinsesto culturale. Un luogo dove ci si ferma e si ammira questo lungomare di Bari che è una città che sta mostrando, sempre di più, le sue grandi caratteristiche. Ecco io credo che possa essere davvero un luogo di riferimento di questo mondo per la ripartenza della Cultura in Puglia e del Nostro Paese”.
Le visite guidate al cantiere, realizzate in collaborazione con la delegazione FAI Fondo Ambiente Italiano di Bari e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari e grazie alla disponibilità il raggruppamento di imprese appaltatrici guidato dalla COBAR S.p.A. di Altamura, in programma dalle ore 19.00 alle ore 23.00 ogni 30 minuti , sono andate esaurite in pochi minuti. Inoltre, all’interno del Kursaal saranno presenti una serie di installazioni site specific pensate appositamente dal Maestro Franco Dell’Erba, uno tra i più significativi esponenti dell’arte contemporanea italiana, nonché alcuni pezzi straordinari (tripla lanterna magica, magaletoscopio, cinematographe Lumiere) della storia del precinema, rivenienti dalla Collezione Pansini recentemente acquisita al patrimonio regionale. All’esterno del Kursaal Santalucia, infine, sarà posizionata una cassa armonica, offerta dall’azienda pugliese di luminarie Paulicelli, realizzata nel 2019 in occasione del centesimo anniversario di attività della ditta che porta la bellezza e la magia delle luminarie in Italia e nel mondo quale tratto identitario della Cultura pugliese.
In poco meno di due anni – pandemia inclusa – il restauro del Kursaal è completato e con l’avvio della stagione artistica 2021-2022 diventerà la “Casa delle Arti e dei Suoni tornando alla piena fruizione pubblica e completando, con i Teatri Petruzzelli, Margherita e Piccinni, il cosiddetto “miglio dei Teatri” baresi, un unicum a livello nazionale e internazionale. Progettato nel 1924 dall’ingegnere Orazio Santa lucia come fabbricato per “case di abitazione”, nel 1927 diventa anche un Kursaal, un grande luogo di riunione e svago per turisti destinato a sala da ballo, grandi caffè e mondanità. Dopo i lavori di restauro l’edificio tornerà ad ospitare a piano terra e primo piano una funzione di cinema-teatro con galleria e tre ordini di palchi laterali. In particolare, la sala cinema-teatro multiuso (circa 400 posti complessivi) presenterà un palcoscenico attrezzato con i sistemi tecnologici più moderni e una platea con sedute smontabili in automatico che consentono di ottenere uno spazio versatile, non unicamente legato alle funzioni dello spettacolo. Con accesso principale lungo i giardinetti di largo Adua, inserito in una caratteristica cornice verde oltre la quale è possibile scorgere il mare, e un accesso di servizio su via Cognetti, destinato alla logistica,
La Sala Giuseppina, spazio magnifico (circa 285 mq) impreziosito da affreschi e stucchi eseguiti dai fratelli torinesi Mario e Guido Prayer, noti artisti decoratori dell’epoca), con il restauro è stata riportata al suo fasto originario, restituendole una armonia assai vicina a quella originale. Presenta un’ottima acustica e possibilità di allestimenti che consentono una versatilità di funzioni legate anche al mondo dell’arte. Offre, inoltre, due salette contigue destinabili a rappresentanza, locali utili per servizi di catering e ulteriori ambienti di servizio che si dislocano su un piano ammezzato, comprese due foresterie destinate agli artisti che torneranno a frequentare il Kursaal.
Varie dunque le possibilità di utilizzo quale spazio per concerti, danza, mostre, esposizioni varie, performances e meeting di lavoro, con possibilità di circa 200 posti. Non a caso, in passato fu utilizzata anche come sala prove per i balletti in scena al teatro Petruzzelli e, tra le altre, tornerà a svolgere questa funzione.
Al secondo piano si accede ad uno spazio roof-garden di circa 256 mq, con servizi annessi, progettato nel 1989 dall’architetto Paolo Portoghesi: spazio interessante, molto luminoso, con una vista mozzafiato è stato affidato all’artista Alfredo Pirri per farne un’istallazione contemporanea, ma anche uno spazio espositivo, un luogo di ricerca e sperimentazione di nuovi linguaggi, una spazialità astratta e avvolgente in cui suoni, odori, percezioni, odori si mischieranno per rivitalizzare sensi sopiti e stanchi. Nel corso della manifestazione del 21 si procederà all’intitolazione del nuovo spazio alla presenza dell’artista.
Infine, dal roof-garden sarà possibile accedere ad un ultimo livello costituito da due terrazzi calpestabili (circa 130 mq) che consentono di godere di una ulteriore e diversa vista sulla città e sul suo mare.
Il Solstizio della Cultura è realizzato da Regione Puglia, Comune di Bari, Città Metropolitana di Bari, Polo Regionale Arti, Cultura e Turismo, con la collaborazione di Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission e Pugliapromozione. Le visite guidate al cantiere sono a cura della Delegazione FAI Fondo Ambiente Italiano di Bari e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari.