Tempo di lettura: 2 minuti
“I diamanti sono i migliori amici di una donna” diceva Marylin Monroe, e come darle torto quando ci si trova difronte a questa pietra così speciale da brillare di luce propria e capace di far sognare chiunque.
Il diamante è conosciuto sin dal 3.000 a.C. in Oriente, in Occidente fa la sua comparsa solo dopo il periodo successivo alle spedizioni di Alessandro Magno.
Verso la fine del XIV secolo, si inaugura la tecnica del taglio a Brillante, che segna l’inizio dell’utilizzo dei diamanti nella montatura degli anelli.
Le storie e le leggende su questa pietra sono davvero tante, e sono sorte con il passare dei secoli e delle culture che ne sono entrate in contatto. Una fra queste ha come protagonista un celebre diamante bianco che è stato per molto tempo il più grande diamante conosciuto al mondo.
Il Koh-i-Noor, lett. “Montagna di luce”, è conservato nel museo della Torre di Londra ed è incastonato al centro della croce maltese della corona di Elizabeth Bowes-Lyon, madre dell’attuale sovrana Elisabetta II. Il suo valore è inestimabile.
La leggenda narra che se a possedere la gemma fosse un uomo questo sarebbe il sovrano del mondo, ma soffrirebbe di una grande sfortuna; se invece a possederlo fosse una donna, questa sarebbe molto fortunata. Questa credenza deriva dal fatto che nella storia tutti i sovrani maschi che entrarono in possesso del diamante morirono poco dopo averlo ottenuto o persero il regno.
A questo punto siamo tutti o meglio tutte d’accordo con Elizabeth Taylor quando affermava che: “Le grandi donne hanno bisogno di grandi diamanti.”
Le quattro caratteristiche principali per descrivere un diamante si possono nominare come le “Quattro C”.
Cut (taglio) Il taglio di un diamante riguarda la sua forma e le sue proporzioni. Un diamante tagliato è come uno specchio e ogni faccetta riflette la luce catturata.
Carat Weight (Peso in carati) L’unità di peso del diamante, il carato, ossia 200 milligrammi, è diviso in cento punti. In natura i diamanti più grandi sono meno diffusi di quelli più piccoli.
Colour (Colore) Il colore è essenziale per determinare il valore di un diamante ed è valutato su una scala che va dalla lettera D alla lettera Z.
Clarity (Purezza) Il grado di purezza di un diamante è definito dal numero, dalle dimensioni, dalla natura e dalla posizione delle inclusioni interne ed esterne. Un diamante, è considerato al più alto livello di purezza, se nessun difetto appare sotto una lente a 10 ingrandimenti.
Per scoprirne di più su questa meravigliosa pietra e approfondire curiosità e storia del mondo del design del gioiello ne parliamo con Enrico Trizio, gemmologo, selezionatore e certificatore di diamanti di livello internazionale. Enrico è laureato in gemmologia avendo conseguito il titolo di HRD Graduate Gemologist e fa parte del consiglio superiore del diamante di Anversa, l‘ HRD Graduates Club.
E’ uno dei primi gioiellieri e designer ad applicare la computer grafica al gioiello. Nel 2012 realizza la sua prima collezione di gioielli in argento, la chiama Andromeda come la figura mitologica ed è rivolta a un pubblico giovane. Da quel momento è iniziato il suo viaggio alla scoperta e alla creazione di gioielli e piccole opere d’arte che continuano a farci sognare, un percorso che è in continua evoluzione e che lo trova ora impegnato nella realizzazione di una nuova collezione.
Giovedì 17 giugno alle 19.30 incontreremo Enrico con un’intervista in diretta sul nostro account instagram LSDmagazine Official. Vi aspettiamo numerosi e naturalmente non esitate ad intervenire e a fare domande per soddisfare ogni vostra curiosità.