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“Liberland. Il fantastico Regno dei libri” di Elena Puglisi è il primo volume di una trilogia fantasy in cui vi sono interessanti rimandi alla mitologia e alla simbologia celtica, come l’alfabeto primordiale delle rune, di cui si trova un approfondimento alla fine del romanzo: l’autrice ci riporta infatti i nomi e i significati di ognuna delle ventiquattro rune (più della venticinquesima senza nome). Inoltre, Elena Puglisi ha deciso di raccontarci di mondi fantastici che sono stati delineati ispirandosi a luoghi realmente esistiti, anch’essi elencati e descritti alla fine dell’opera: ad esempio La Madre Terra, grande aiutante di Caroline, la protagonista del romanzo, ricorda la statua della “Donna di fango” che si trova in Inghilterra presso i “Lost Gardens of Heligan”; o ancora, la maschera di pietra all’entrata della dimora dell’Orco, una delle ardue prove che la protagonista deve affrontare nella sua avventura, trae ispirazione dalla maschera dell’orco presente nel “Parco dei Mostri” di Bomarzo. Caroline ha quattordici anni e vive a Liberland, un regno pieno di cultura: perfino le sue case sono a forma di libro, e tutti gli abitanti, anche i più piccoli, sono intimamente legati alla lettura e al senso di libertà che sa donare. La tranquilla vita di Caroline subisce uno scossone quando ella decide di visitare una casa-libro considerata stregata; al suo interno la ragazzina trova solo pareti e mobili bianchi, senza le parole dei romanzi che sono impresse ovunque nelle case di Liberland. Al suo tocco, però, le pareti cominciano ad essere riempite di frasi che lei conosce bene, perché raccontano la storia della sua vita; inoltre, al piano di sopra ella legge sui muri: «Questa casa apparterrà alla persona coraggiosa che oserà entrarvi. Essa è magica e si chiama “Life” perché racconterà la biografia della persona che vi entrerà per prima. Ma c’è una regola da non infrangere: questa persona non dovrà rivelare mai a nessuno dell’esistenza di questa casa…». Caroline decide di mantenere il segreto, almeno finché strani eventi non sconvolgono la sua esistenza: ella conosce il Signore dei Libri e scopre anche di essere la prescelta che dovrà combattere un perfido mago, che sta minacciando il suo regno. Tra avventure mozzafiato, luoghi remoti da visitare e antiche rune da raccogliere, Caroline parte con tre coraggiosi alleati per un viaggio pericoloso da cui ne uscirà cambiata: imparerà a lottare per ciò in cui crede e conoscerà i preziosi doni dell’amicizia, della lealtà e dell’amore.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.