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Nel thriller a tinte erotiche “Variabili non considerate” l’autore Renato Costa racconta una vicenda che provoca rabbia e indignazione: si parla infatti di terrorismo, di fake news, di violenza e di corruzione. Ambientata tra l’Italia, la Polonia, la Romania e la Siria, l’opera presenta un gruppo di personaggi che si trovano ad affrontare una situazione drammatica, in cui tante saranno le vittime e poche le consolazioni. Fulcro del discorso è l’idea dell’imprevedibilità della vita, nei confronti della quale bisogna essere sempre pronti e reattivi – «La vita è talmente imprevedibile che basta una variabile non considerata per rovinare un piano a dir poco perfetto». Lo sa bene Debra, che paga con la vita il tentativo di salvare sua sorella da una sorte ignobile: un semplice imprevisto fa cadere il suo castello di carte e mette nei guai anche l’ignaro fidanzato, Davide, che si trova a soffrire per le colpe altrui. I suoi problemi iniziano quando lui e Debra stanno attraversando il confine italo francese e vengono fermati per un controllo: la ragazza non ha i documenti a posto e inoltre, quando la perquisiscono, i gendarmi trovano un foglio con un codice e un indirizzo che appaiono subito ambigui; sospettano che Debra stia organizzando un attentato, e la loro convinzione si rafforza quando ella tenta di scappare. Uno dei gendarmi istintivamente spara, uccidendola; Davide viene quindi considerato un complice e viene arrestato. Il suo calvario ha inizio; viene prima trattato come un criminale e poi gli viene imposto un ricatto: se dichiara che Debra fosse una terrorista clandestina e che il gendarme avesse fatto solo il suo dovere verrà rilasciato, altrimenti sarà processato. Lui però non accetta di infangare la memoria di Debra, che poi si scopre chiamarsi Fatma – «Mi hanno chiesto di firmare una dichiarazione per scagionare il soldato, non c’è una minima prova che regge un’accusa simile. Hanno montato tutto a regola d’arte soltanto perché non ho accettato il loro tentativo di corruzione». La stampa italiana intanto si scatena: c’è chi biasima Davide, considerandolo colpevole di favoreggiamento, e chi lo difende; un circo mediatico in cui si producono notizie false e in cui chiunque può essere messo alla gogna, senza alcuna prova, solo per il gusto di dare la propria opinione. Quando Davide viene scarcerato per mancanza di prove, spetta a lui fare luce sull’intricata faccenda: viaggiando tra l’Italia e la Romania egli raccoglie informazioni sconvolgenti, fa incontri inaspettati e illuminanti e conosce purtroppo anche l’apice della malvagità e della cupidigia umana.