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Un libro quello di Patrice Avella, pubblicato da Edizioni Il Foglio, che raccoglie un importante pezzo storia dell’arte di uno dei pittori più talentuosi mai esistiti. Ebbe vita breve Modì, ma come fu per il mito Achille narrato dalla penna di Omero, Modigliani con la sua arte originale si è guadagnato la gloria e l’immortalità. Nato a cavallo tra la fine del 1800 e inizio del 1900 Modigliani viene definito così in questa opera: ‘ce ne sono stati tanti prima: con più genio, con più sapienza, con più resistenza, con più speranza. Ce ne sono stati tanti che sono andati più in là prima e dopo. Ma Modigliani è uno. Modigliani è indivisibile. La sua storia comincia e finisce con lui. E anche la sua pittura. Modigliani è l’unità dell’anima. Era un peccatore rovinoso, di quelli che bruciano e tutto consumano per arrivare al centro dell’anima’. Il colore era la sua ossessione, Modigliani per raggiungere la giusta tonalità di rosso per esempio ha cercato e provato le fiamme. Il fuoco era anche metaforicamente il simbolo dell’emozione per il pittore, della passione e dell’amore, infatti colorava le guance delle sue muse: amate e odiate negli anni maledetti di Parigi. La capitale francese era la Babilonia dell’epoca e la vedeva rosso vermiglio. “Modigliani, l’amore e Paris” raccoglie la reale vita dell’artista: pittore e scultore, tutte le biografie delle otto donne predilette da Modigliani mentre ha soggiornato a Parigi. Tra le pagine di questo libro si possono rivedere i quartieri de la “Ville Lumière” tra Montmartre e Montparnasse, gustare i piatti tipici dell’epoca e ripercorrere artisticamente la straordinaria carriera e le opere realizzate dell’artista livornese. Avella lo ricorda con innumerevoli citazioni nell’opera: ‘Modigliani era un poeta ardente e pittore grande fra i grandi. Passò come una meteora; tutta grazia, collera, tutto sprezzo nei riflessi cangianti dei suoi begli stracci versi colori’. Paul Guillaume 1925