Tempo di lettura: 2 minuti

“Basta proclami! È il tempo della sopravvivenza”. A Molfetta commercianti, titolari di pubblici esercizi come i ristoranti, artigiani, operatori del mondo dello spettacolo e dello sport si mobilitano e si danno appuntamento giovedì 15 aprile davanti al Comune, sede di Lama Scotella. A partire dalle ore 9.30 le sigle di categoria Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato, insieme alle associazioni del settore Made in Molfetta, Molfetta shopping e Molfetta in centro, si ritroveranno davanti alla sede comunale di via Martiri di Via Fani perché dopo mesi di chiusura delle proprie attività sono allo stremo: hanno abbassato le saracinesche, adeguandosi alle restrizioni dei vari Dpcm che si sono susseguiti ed alle regole anti covid della zona rossa, ma ora vogliono avere notizie sulle possibili ripartenze.

Anche in tema di ristori le cose non vanno meglio, irrisori rispetto ai costi di gestione che si sostengono quotidianamente, fanno sapere dalle associazioni di categoria che per mobilitare il numero maggiore di persone hanno creato un evento su Facebook, annunciato con queste parole: “La gravissima crisi economica e sociale prodotta da questa terribile pandemia ha spaccato in due il Paese: da una parte ci sono coloro che ne stanno pagando il prezzo, senza alcuna protezione, né prospettiva; dall’altra coloro che possono beneficiare di tutele e salde certezze. Ai primi si chiede di avere pazienza, mentre soffocano da mesi stritolati dai conti da pagare; ai secondi si affida il ruolo di giudici parziali, dietro la maschera dell’opinione pubblica commossa e impotente, di un’ecatombe sociale di cui nessuno sembra comprendere la gravità. Tutto questo non è più tollerabile e le piccole imprese, piegate da questa lunga traversata nel deserto, non sono più disposte a sopportare e a tacere. È un massacro”.

Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Made in Molfetta, Molfetta shopping, Molfetta in centro.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.