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Quante volte si sente dire che il calcio italiano è ormai arretrato e che non è più quello di una volta? Spesso si imputano le manchevolezze del nostro campionato alla scarsa presenza di campioni riconosciuti a livello internazionale, che magari calcavano più volentieri i rettangoli verdi degli stadi italiani negli anni ’90. Invero, la Serie A rientra ancora fra le competizioni più apprezzate d’Europa, tanto che è tornata a garantire 4 posti per l’accesso in Champions League. Il raffronto qualitativo con altri tornei potrebbe essere dunque considerato errato alla base, da un punto di vista puramente concettuale. Forse il calcio italiano non è peggiore di altri, ma semplicemente diverso.

Prendendo in prestito le parole di Pepe Reina, uno che ha giocato in tutti i migliori campionati del mondo, il calcio italiano si concentra di meno sulla forza fisica rispetto a quanto si vede in Premier League o Liga. In Serie A è soprattutto l’aspetto tattico ad essere portato all’eccesso, nella strenua ricerca del risultato. Di conseguenza, spesso i ritmi di una partita possono risultare anche fin troppo blandi. In Spagna e soprattutto in Inghilterra, invece, la cultura predilige lo spettacolo. Per questo motivo siamo abituati ad assistere a ribaltoni anche nei minuti finali delle partite. Le varie squadre se la giocano fino alla fine, anche nei minuti di recupero, persino quando il risultato è divenuto talmente largo da essere impossibile da riacciuffare.

Nella fattispecie, in Premier League sono davvero parecchie le squadre di livello che competono per obiettivi importanti e finiscono col togliersi spesso dei punti tra loro. Non deve stupire, dunque, se proprio il campionato inglese è stato teatro della favola di una piccola squadra come il Leicester, che ha vinto il titolo nazionale nel 2016, contro ogni pronostico. Un po’ come se in Italia ad aggiudicarsi lo scudetto fosse stato il Torino o il Parma, per intenderci. Qualcosa di davvero inimmaginabile.

La situazione cambia solo leggermente nella Liga, in cui troviamo qualche compagine in meno in grado di lottare per i vertici. Anzi, fino a qualche tempo i pronostici erano tutti a favore delle solite due: il Real Madrid e il Barcellona, che hanno fatto volentieri sfaceli anche in Europa. Forse quello spagnolo potrebbe figurare tra i campionati più facili su cui scommettere, ma negli ultimi tempi sia i blaugrana sia le “merengues” stanno faticando a prendersi agevolmente il primato della classifica, oggi appannaggio dell’Atletico Madrid. Anche il Siviglia, il più frequente vincitore della storia della Coppa UEFA/Europa League, non è da sottovalutare. Per il resto, però, non bastano poche individualità a fare grandi le altre squadre. I continui big match come Tottenham-Arsenal, Chelsea-Manchester United o Liverpool-Manchester City che caratterizzano la Premier League non possono essere riprodotti in terra iberica.

Ma, in generale, cosa preferiscono vedere i tifosi? In Italia la considerazione del campionato è un po’ mutata dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, ormai risalente a 3 anni fa. Uno dei più grandi calciatori del mondo e probabilmente della storia ha scelto la Serie A per continuare una carriera che aveva già toccato abbondantemente l’apice in Spagna. Chi vuole divertirsi a prescindere dal tifo, però, impugnerà sempre il telecomando alla ricerca di una partita tra due squadre inglesi…

Redazione

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