L’origine di questo nome, di solito, viene attribuita al mirto, che in latino si chiamava “myrtatum”, che era una spezia per aromatizzare l’insaccato molto più economica del pepe, che all’epoca era molto prezioso: un salume chiamato “farcimen myrtatum”, infatti, veniva portato sulle tavole degli antichi romani e descritto come prelibatezza dagli storici Plinio il Vecchio e Varrone.
Secondo un’altra ipotesi, invece, “mortadella” deriva da “mortarium”, cioè il mortaio in cui, con un pestello, si tritavano la carne e gli aromi che la profumavano, utilizzato per la preparazione degli insaccati fin dal I secolo a.C. Nessuna confusione sulla zona dove questa delizia viene prodotta fin dalla notte dei tempi, cioè Bologna, dove è stata ritrovata la testimonianza più antica di un produttore di “farcimen myrtatum”: la ricetta venne custodita gelosamente per secoli dalla corporazione dei Salaroli, fino a che nella seconda metà del 1600, non venne svelata da un salumaio, che si chiamava Vincenzo Tanara.
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