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L’ultimo libro di Flavio Oreglio edito da Sagoma Editore raccoglie venti anni di momenti catartici. Impreziosito dalla prefazione di Enzo Iacchetti è un libro che ripercorre la carriera del comico sin dal suo esordio sul palco di Zelig. Iacchetti lo introduce così: “Oreglio, come me, ha sposato LA SINTESI nella scrittura. Dai nostri matrimoni artistici sono nate le canzoni bonsai e le poesie catartiche: due faccine della stessa medaglietta. Sia ben chiaro: nessuno ha inventato nulla… i Greci sono arrivati qualche annetto prima”.

È vero che nessuno a oggi inventa più nulla però venti anni fa Oreglio è stato definito dal pubblico il poeta catartico ed è stato il precursore dei testi brevi. Nel suo libro trovate testi che rappresentano la sintesi in ogni maniera dalle poesie brevi, agli aforismi, ai racconti brevi e agli epigrammi.

Flavio Oreglio è uno scrittore, un musicista e cantautore e in questa raccolta antologica onora la sua carriera e consacra venti anni del movimento catartico del quale è il creatore.

Lo scrittore sottolinea che la brevità non è una cosa nuova, in quanto si scrive da secoli se si confrontano altri modi di scrivere e testi nella storia, però quello che fa la differenza è la forma e il contenuto. Lui stesso nella prima parte del libro scrive: “il meccanismo delle poesie catartiche era semplice, rapido, istantaneo. Rubavo pochi secondi per un gioco di ruolo che proponeva sistematicamente una dimensione a schiaffo che in quel momento, in quella trasmissione, non era per niente utilizzata. La TV chiedeva concisione e velocità, la scrittura breve era l’ideale per rispondere a tono a quella richiesta tranchant”.

“Brev Art” contiene una selezione ricca e sopraffina di venti anni di brevità e lo scrittore sa di non essere solo catartico ma non poteva non festeggiare il ventennio.

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Redazione

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