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Il Narratore Audiolibri presenta A ottant’anni se non muori t’ammazzano di Ferdinando Camon in versione audiolibro, letto da Moro Silo. Nel 2021 l’editore produrrà altri cinque titoli dell’autore veneto in audiolibro, a partire dall’opera Il quinto stato, in modo da far ulteriormente conoscere uno scrittore e giornalista molto apprezzato sia in Italia che all’estero, insignito del Premio Strega e del Premio Campiello alla carriera.
In quest’opera vi è una forte provocazione indirizzata a chi ha gestito l’emergenza da Covid19; un atto d’accusa rivolto verso chi ha deciso di sacrificare le vite dei più anziani perché considerati inutili, addirittura un peso per la società. È un testo rabbioso, amaro ma anche commovente; è un’opera lucida, impattante, ricca di riflessioni che in tanti hanno fatto ma che in pochi hanno avuto il coraggio di esternare. Si parla di perdita di valori e di disumanizzazione mentre si rievocano le memorie dei giorni più duri del lockdown – quelli che potrebbero essere replicati anche nel nostro immediato futuro – dal persistente odore di alcool nei condomini alla desolazione delle città vuote, dalla paura anche solo di incrociarsi all’ossessione di mettersi ogni sera davanti alla tv per conoscere la conta dei morti.
L’autore si sofferma anche a esaminare con tagliente sarcasmo alcuni provvedimenti del governo, atti a preservare la salute pubblica ma poi applicati solo dove faceva più comodo: “Capisco subito che lo Stato non rispetta la legge, è il primo disobbediente alla legge”, afferma lapidariamente, ricordando le discriminazioni effettuate senza rispetto per la vita e la dignità umana. Ma non c’è solo accusa e rabbia in quest’opera, c’è anche il dolente omaggio agli operatori sanitari, eroi del quotidiano ma anche marionette nelle mani di un governo che ha imposto delle scelte che in tempi normali sarebbero state impossibili, innaturali.
Ferdinando Camon, infine, ricorda chi è morto di Covid19; una morte tremenda perché affrontata in solitudine, con la paura come unica compagna. A causa di questo virus è stato negato anche il diritto del moribondo all’ultimo desiderio, quello che viene accordato anche a un condannato nel braccio della morte: viene infatti impedito di passare il testimone ai figli in un momento tanto delicato come quello del trapasso e di chiudere i conti con la propria vita, di perdonare e di farsi perdonare. Una tragedia indescrivibile che ha colpito soprattutto gli anziani, scomparsi senza lasciare traccia, silenziosamente, nell’indifferenza di una società a cui non mancheranno, perché ha deciso di tagliare i ponti con il proprio passato. Nancy Mbaabu