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La tecnologia alimentare, accada o no, è in grado di sostituire completamente il consumo animale entro il 2035. Ecco i principi alla base di questo assunto.

Pat Brown, genetista nonché fondatore e CEO di Impossible Foods, si è detto fiducioso di poter sostituire l’uso degli animali con la tecnologia alimentare entro il 2035.

A margine di una conferenza del Web SummitPat Brown ha rilasciato una intervista presso il Washington Post mostrandosi piuttosto determinato. “La nostra missione– ha dichiarato Brown- è sostituire del tutto l’uso degli animali con la tecnologia alimentare entro il 2035. Siamo molto seri e crediamo che sia fattibile”.

“Ero fiducioso che avremmo avuto successo quando ho lanciato questa azienda, e ora lo sono ancora di più. Il gioco è finito per l’industria alimentare attuale. Semplicemente, ancora non lo ha capito” . Pat Brown, Impossible Foods

Secondo l’azienda di Brown, ogni volta che si mangia un Impossible Burger invece di un burger di manzo, si spreca il 96% in meno di terra, l’87% in meno di acqua, l’89% in meno di CO2.

Brown ha riconosciuto che il tema ambientale non basta ad indurre le persone a cambiare dieta. Per questo la sua azienda ha deciso di adottare un approccio diverso.

“L’intera ragione per cui abbiamo adottato un nuovo approccio – continua Brown- è che dipendiamo dalla realizzazione di un prodotto che deve piacere. I consumatori che non si preoccupano del cambiamento climatico sceglieranno un prodotto della tecnologia alimentare ‘solo’ se è delizioso, conveniente e con un alto valore nutritivo. Per tanti la sostenibilità sarà solo un bonus”.

Per tanti, ma non per tutti. Io penso che la sostenibilità avrà un alto peso, se non il principale, nella scelta di provare prodotti di tecnologia alimentare.

Meno carne, o zero carne per il bene del pianeta?

Di gran lunga, il fattore più importante di distruzione oggi è il cambiamento climatico. A questo si aggiunge il collasso della biodiversità globale, e l’uso degli animali come tecnologia alimentare peggiora ulteriormente il quadro.

Dobbiamo sbarazzarcene,” dice Brown. “È molto più importante che sostituire i combustibili fossili in termini di benefici per il mondo”.

Tecnologia alimentare entro il 2035: è possibile?

Il futuro del cibo riguarda anche la scienza e la biochimica. Quella che sta dietro l’Impossible Burger è piuttosto interessante, perchè ci dice molto anche qualcosa di noi.

Mangiare è principalmente un’esperienza sensoriale che avviene nel cervello. Per ottenerla, gli scienziati deve riflettere sulla questione di come far sì che il cervello invii segnali legati a qualcosa di buono, e poi li associ al consumo di carne, anche se il cibo in questione non viene da un animale ma dalle piante.

L’obiettivo, in sintesi, (almeno quello di Impossible Foods a sentire Brown) è quello di preparare un hamburger vegetariano che le persone possano mangiare, ottenendo la stessa identica esperienza di mangiare un hamburger di manzo. Inclusi il suono, la vista, l’odore e il gusto.

Da questo punto di vista si può parlare addirittura di cibo “neuroscientifico”, più che vegetariano. Un prodotto che nasce dalla risposta ad una domanda cruciale: cosa rende “carne” la carne?

Cosa rende “carne” la carne? Cos’è l’eme?

 Per rispondere a questa domanda, i ricercatori di tecnologia alimentare hanno scomposto un pezzo di manzo. Molecola per molecola. E hanno identificato la molecola essenziale alla base del sapore di carne. Si chiama Eme.

L’eme è un composto essenziale che contiene ferro e si trova negli esseri viventi. L’eme si trova naturalmente in concentrazioni abbastanza elevate nel sangue degli esseri umani e di altri animali. Si trova anche in concentrazioni molto più basse in molte piante.

Bene. Impossible Foods dice che l’eme è ciò che rende la carne simile alla carne. L’eme dà anche il colore rosa alla carne, ed è ciò che rende il sangue rosso. E dopo la cottura diventa marrone. Proprio come la carne, via.

Dove trovare l’Eme, se non dagli animali?

L’eme può essere estratta dalle radici delle piante di soia. La leghemoglobina di soia è l’eme utilizzato da Impossible Foods. Altri la ricavano dalle rape.

E gli altri ingredienti? La tecnologia alimentare punta sulla proteina del grano testurizzata per riprodurre la consistenza carnosa della carne di manzo. Le proteine ​​della patata sono utilizzate per l’esterno croccante. Per ottenere qualcosa che abbia l’aspetto del grasso, e sfrigoli sulla griglia vengono aggiunte piccolissime sfoglie di olio di cocco.

Il risultato è un prodotto che ha l’aspetto, la consistenza e il sapore della carne di manzo. Il punto di partenza di un processo in cui il cervello non sarà in grado di distinguere tra un hamburger di manzo e uno che non è di manzo.

Se si considera la quota di chi punterà direttamente su prodotti vegetali, prodotti come Impossible Burger sono indicati per chi mangia carne.

A un vegetariano non piace più né la carne, né ciò che sembra carne.

I mangiatori di carne, dicevo, hanno un’alternativa che non solo offrirà la stessa esperienza sensoriale, ma rappresenterà un’opzione alimentare sostenibile e più sana che avvantaggia loro, gli animali e il pianeta.

In sintesi, che ci riesca o no, la tecnologia alimentare sembra davvero in grado di sostituire l’uso di animali nell’alimentazione entro i prossimi 15 anni.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.