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Instancabile Alessandro Piva, che all’indomani della proiezione al Bif&st di Bari della versione restaurata del suo film cult “LaCapaGira” dopo vent’anni dalla sua presentazione nelle sale cinematografiche è volato a Roma per la quarta edizione dello Sgarbatellum, rassegna di cinema di cui cura la direzione artistica da quattro anni, prodotta da Olivud e Seminal Film, e che ora pensa di esportare in Puglia.
«In effetti portare una rassegna come questa anche in Puglia, che ha ormai consolidato il suo grande feeling con la settima arte, potrebbe essere un’interessante opportunità – dice il regista di adozione barese -. Confrontarsi sul cinema e sui film tra addetti ai lavori con un regista che intervista altri registi, attori, sceneggiatori e tecnici non è così usuale, il tono della conversazione consente al pubblico di addentrarsi nei risvolti meno noti dei mestieri legati alla settima arte, rendendo questi incontri molto interessanti anche tra gli studenti di cinema».
Ed è stato importante il successo di pubblico registrato nelle nove serate di cinema all’Arena Garbatella che, inaugurata da Gianni Amelio, ha visto succedersi sul palco personaggi come l’attore apriliano Gabriel Montesi, reduce dal successo di Favolacce dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, con Elio Germano che ha conquistato l’Orso d’Argento come miglior sceneggiatura al 70esimo Festival internazionale del Cinema di Berlino; Maurizio Braucci, vincitore del David di Donatello 2020 per la miglior sceneggiatura non originale con Martin Eden, con la montatrice Aline Hervé; il regista di Figli, Giuseppe Bonito, film vincitore di tre Nastri d’Argento, recitato da Valerio Mastandrea con Paola Cortellesi e scritto da Mattia Torre; la regista Marianna Sciveres, che insieme ai suoi attori Lucia Sardo, Agnese Nano e Totò Onnis ha introdotto l’anteprima del suo film Malenostro, una sorta di jam session cinematografica dove ogni episodio è un’improvvisazione affidata agli attori, e che ha portato sullo schermo per l’ultima volta il compianto Remo Remotti. E poi il regista Matteo Garrone, che con il suo Pinocchio ha vinto in cinque diverse categorie ai David di Donatello; a chiudere la manifestazione l’attore Salvatore D’Onofrio, salutato in collegamento video da Marco D’Amore, regista e protagonista de L’Immortale, spin-off della serie televisiva Gomorra – La serie, della quale è in corso la lavorazione della quinta stagione.
Non è mancata una rappresentanza pugliese di artisti, anzi in questo caso è più corretto dire artiste: Lunetta Savino con il suo Rosa, della regista istriana Katja Colja che ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’Argento e una ai David di Donatello: un film estremamente delicato e tutto al femminile in cui l’attrice ha riversato nel personaggio parte del proprio vissuto e della cultura popolare pugliese; e Federica Torchetti, l’attrice biscegliese che ha dato voce ai diari di Santa Scorese in Santa Subito, il docufilm dello stesso Piva premiato alla Festa del Cinema di Roma lo scorso anno, che con sensibilità e talento ha raccontato la storia della prima vittima di stalking in Italia.
Nel corso dell’ultima serata è stata aperta anche una vetrina su MoliseCinema, introdotta dal direttore artistico del Festival, Federico Pommier Vincelli, con la proiezione di uno dei corti italiani in selezione, Luce & Me, della regista Isabella Salvetti. Ha salutato il pubblico anche il direttore della Rufa Fabio Mongelli, che ha presentato un corto realizzato in animazione dai loro studenti, avviando una più ampia collaborazione tra Arena Garbatella e Rufa che prevede il prossimo anno una serata interamente dedicata ai lavori degli studenti della Rome University of Fine Arts.