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TEATRO – Volume 1 è il primo dei tre libri in cui è raccolta l’opera teatrale completa del drammaturgo e regista francese Bernard-Marie Koltès. A più di trent’anni dalla morte dell’acclamato autore – ancora oggi punto di riferimento dei teatranti per l’attualità delle sue tematiche e per la sensibilità della sua visione – Arcadiateatro Libri rende omaggio al suo lavoro pubblicando tutta la sua produzione teatrale, inediti inclusi, con le traduzioni di Anna Barbera, Francesco Bergamasco e Marco Calvani. Un’occasione importante per ricordare un drammaturgo che ha raccontato la realtà senza filtri e senza pudori, utilizzando un linguaggio visionario e paradossale. Allo scrittore Arnaud Maïsetti è stato dato l’onore e l’onere di raccontare di Koltès nella prefazione al libro, ripercorrendo la sua vita e soprattutto le sue opere. Maïsetti ci permette di entrare nella testa e nel cuore dell’autore francese, di comprendere i motivi delle sue scelte e di guardare il mondo attraverso i suoi occhi. Si viene a conoscenza della compagnia teatrale da lui fondata in gioventù, il Théâtre du Quai: un “teatro mentale, o onirico, vicino all’espressionismo del cinema tedesco quanto a Pasolini o a Grotowski”. In questi primi anni Koltès si misura con gli autori russi e con la Bibbia ma la svolta è dietro l’angolo: un viaggio in Nigeria lo sconvolge e lo fa riflettere sulle miserie dell’umanità, e sulla disparità tra il nord e il sud del mondo. Decide che il suo sarà un teatro che “racconterà storie per meglio cogliere i movimenti della Storia”, e da questo intento nasce la famosa opera “Lotta di negro e cani”. “Quai Ouest” è un’altra brutale cronaca della realtà e della decadenza umana: sono anni di viaggi e di riflessioni per il giovane autore, che cerca di penetrare nelle relazioni umane, nella complessità dell’incontro tra esseri umani diversi. Scrive quindi “Nella solitudine dei campi di cotone” che è, appunto, la messinscena di un crudele gioco di relazioni tra sconosciuti. Koltès voleva parlare del mondo e al mondo; “per lui scrivere per il teatro ha a che fare con un destinatario, con un ascolto” afferma Arnaud Maïsetti, e queste nuove pubblicazioni sul compianto artista possono diventare un modo di riprendere quel dialogo, di ascoltare le sue ragioni e i suoi messaggi. E sicuramente già il suo pensiero è stato riportato all’attenzione di tutti quando, nell’edizione del Festival di Sanremo del 2018, Pierfrancesco Favino ha tributato un commosso omaggio alle parole di Bernard-Marie Koltès interpretando un intenso monologo tratto dalla sua opera teatrale “La notte poco prima delle foreste”.