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Un’autrice dallo pseudonimo evocativo, Penelope, tesse la tela con le storie del suo diario e le traspone in libro. Un’assistente sociale “divergente” racconta la sua professione in “Anonima su Ferite”, un testo di fresca pubblicazione, edito da Durango Edizioni per la collana ChilometroZero, dedicata agli scritti autobiografici. L’idea che sottende alla collana è quella che la narrazione di se stessi sia una delle forme più alte di scrittura. Tutti hanno una storia da raccontare. Solo alcuni sanno farlo molto bene. E l’autrice celata dietro un nom de plume ne è un chiaro esempio.
Un linguaggio sferzante, spesso irriverente, vivo, ironico e autoironico, che non indulge al pietismo, connota le 175 pagine del libro e racconta ciò che c’è dietro e intorno alla sua esperienza di operatrice nel sociale. Penelope Ics lavora nel servizio pubblico e crede nell’uguaglianza tra le persone e che pure il più sfortunato degli ultimi abbia una sua dignità (che idee bislacche!). La sua è una nobile missione. Le storie dolorose con cui entra in contatto nel quotidiano meritano di essere raccontate. Assieme a quelle vicende, in una sorta di flusso di coscienza, racconta anche la sua di storia. “È nelle sfighe – dice – che siamo autentici e tutti uguali”. Il suo è una sorta di racconto bifronte di situazioni borderline che la mettono sempre nella posizione di osservare il mondo da professionista sì, ma non disconoscendo le proprie paure, le proprie ansie. Anche lei infatti è assalita dall’ansia, per esempio quando le si palesa una situazione completamente nuova o una riunione di équipe particolarmente impegnativa. L’ansia è dettata dal timore di non riuscire ad affrontare la paura, lo stress, la stanchezza, di ogni possibile cosa negativa. “Se, come spero, col tempo padroneggerò la situazione, le cose spiacevoli saranno rimpiazzate da cose piacevoli, e l’ansia si calmerà. Oppure schiatterò”.
Tra i temi affrontati nel testo scorre la vita vera. Emblematico il racconto di una storia reale di una violenza subita da una ragazzina e del modo in cui è stata gestita. Razzismo, povertà ed altri pugni nello stomaco completano il quadro narrativo.
Emerge dal suo racconto il suo essere una assistente sociale “divergente”, dunque vera, umana, rispetto ad una azione diffamatoria perpetrata a danno della categoria da certa stampa, soprattutto negli ultimi tempi in seguito a gravi e incresciosi fatti di cronaca. Da alcuni anni a questa parte, infatti, il mondo delle assistenti sociali è nell’occhio del ciclone a causa di alcuni processi mediatici che hanno portato l’immaginario collettivo ad accostare queste figure professionali a coloro che tolgono i figli alle famiglie e lo fanno anche per mero interesse economico.
Il libro, disponibile sia in edizione cartacea che in edizione digitale, è una lettura avvincente, come le storie, i personaggi, i luoghi, tutti rigorosamente reali ma con nomi di fantasia. Non un saggio o un romanzo, ma un diario personale autobiografico, focalizzato sul mondo interiore dell’autrice e sulla sua visione del tutto. Nel finale un colpo di scena carica ulteriormente il portato emozionale del libro.
Anonima su ferite è acquistabile in tutte le librerie e in tutti i negozi online, ma sul proprio sito www.durangoedizioni.it la casa editrice propone, prima in Italia, la formula print on demand che consente di ricevere il libro direttamente a casa in pochissimi giorni, ovunque nel mondo, senza intermediazioni.