Sul mio Pianeta. I premi Nobel dicono che migliorare l’economia si può

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L’economia è nata con l’uomo della pietra ma possiamo dire che la sua fondazione storica risale a 12.000 anni fa, cioè da quando l’Homo Sapiens ha creato i primi insediamenti agricoli.

Questa prima rivoluzione industriale, non governata da una politica etica, ha portato accumulo di ricchezza per pochi, ad una crescente rivalità tra gruppi di persone e infine a conflitti armati.

Nei prossimi “Quaderni di Economia” spiegheremo molti termini tecnici dell’economia, come è impostata oggi e poi parleremo anche di quegli economisti, saggi, etici e illuminati che predicano un’economia sana che tiene conto del benessere dei popoli e si oppone al privilegio degli oligarchi.

Partiremo da Adam Smith, il fondatore dell’economia classica, per poi parlare di Keynes, di Galbraith, di Stiglitz, di Roosevelt, di Krugman toccando pure san Tommaso D’Acquino.

Permettetemi di dirvi solo due parole su ciò che mi spinge a portar avanti questo lavoro.

Sono un semplice menestrello ma a mio favore vanto 38 anni di esperienza lavorativa come export manager dove, parlando anche 5 lingue, ho avuto la possibilità di visitare, per lavoro, più di 50 diverse nazioni in 4 continenti su 5, mi manca infatti l’Oceania.

Nella testa non ho formulato ricette miracolose o una panacea per tutti i mali, ho solo raccolto esperienze che mi hanno portato a formulare delle speranze.

Fortunatamente, studiando, ho visto che diversi premi Nobel dell’economia spiegavano con termini e ricette economiche serie, quello che i miei sogni cercavano di tramutare in pensieri e opinioni.

Ho poi raccolto il tutto in una canzone che ho intitolato: “Sul mio Pianeta” che vi dedico, dal più profondo del cuore, come alleggerimento a questo articolo.

Nella mia canzone voglio ipotizzare e credere che una formula politico-economica, basata sul buonsenso, possa esistere e si debba ricercare.

A me, come Menestrello, non resta che sognare un mondo più umano con una canzone.