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Sport in sicurezza, e non solo, ripartire ora si può anche grazie alla tecnologia che fa parte integrante di un protocollo messo a punto da cinque professionisti baresi, due medici (Felice Spaccavento, anestesista rianimatore, Rosella Squicciarini, specialista in igiene, medicina preventiva ed epidemiologia), un esperto in biotecnologie (Lino Renna, amministratore della società Biotecho), un ingegnere gestionale (Francesco Squicciarini (specializzato in processi e sistemi organizzativi) ed un informatico (Maurizio Galiano, amministratore della PMI innovativa ed Istituto di Ricerca Dyrecta Lab).
Il protocollo, a cui è stato dato il nome INVICTUS, “l’invincibile” dal titolo del famoso film del 2009 diretto da Clint Eastwood, prevede il controllo ed il monitoraggio continuo di quanti vogliono tornare a fare sport in sicurezza, protocollo applicabile anche per tutte le attività lavorative: aziende, enti, istituzioni e strutture alberghiere e residenziali.
“Prevede l’esecuzione di un test sierologico da eseguire su tutti i soggetti da sottoporre al monitoraggio, spiega la dottoressa Squicciarini, che in meno di dieci minuti è in grado di accertare se il virus Covid-19 ha lasciato un’impronta nel sistema immunitario di chi viene esaminato. Questo permette di avere una visione predittiva del rischio sia per il singolo soggetto testato, sia per l’intero team sportivo, aziendale. In questo modo viene realizzata una ‘mappa complessiva del rischio’, strumento indispensabile per la programmazione e avvio in sicurezza delle attività per la fase 2 nonché di quelle a più lungo termine”. “La medicina è in continua evoluzione, aggiunge il dottor Spaccavento, e soprattutto la medicina sportiva di oggi non può fare a meno delle nuove tecnologie e delle interazioni tra più professionisti che devono prendersi ‘cura’ dell’atleta, avendo come obbiettivo non solo la salute ma anche la sua sicurezza, attraverso un controllo laboratoristico e clinico-strumentale anche a distanza. Con la ricerca semi-quantitativa degli anticorpi Covid-19 – chiarisce il dott. Lino Renna – siamo in grado, con poche gocce di sangue, di comprende la reale risposta immunitaria delle persone asintomatiche o che potrebbero aver contratto l’infezione da SARS-CoV-2. L’innovazione tecnologica presente oggi sul mercato della diagnostica di Medicina di Laboratorio è in grado di refertare in totale automazione molti test e, in alcuni casi, è possibile eseguire i test sierologici con sistemi portatili”.
“La piattaforma tecnologica è costruita – illustra il dott. Maurizio Galiano – sulla base di evidenze scientifiche relative all’evoluzione clinica della malattia Covid-19, sullo studio di processi aziendali e di collettività, su percorsi clinico-diagnostici di elevata qualità, funzionalità e rapidità e su sistemi di ‘localizzazione della patologia’. Alle persone da monitorare viene consegnato un orologio che controlla continuamente i parametri fisiologici ed un’applicazione per smartphone che allerta gli utilizzatori in caso di mancanza di rispetto della distanza minima. Quest’ultima è integrata anche con dispositivi portatili che permettono il telemonitoraggio da remoto, per esempio da casa, di temperatura, della saturazione di ossigeno nel sangue ed i dati dell’elettrocardiogramma. Le informazioni raccolte vengono trasferite alla piattaforma centralizzata ‘Monitoraggio Sicuro’ che li elabora consentendo al medico sportivo di avere sotto controllo lo stato di salute degli stessi e di poter intervenire per isolare i soggetti a rischio. In tutte queste operazioni la piattaforma rispetta le linee guida del ministero della salute per la gestione dei casi sospetti da infezione Covid-19 e le disposizioni del GDPR sulla riservatezza dei dati”. Il protocollo INVICTUS è applicabile in numerosi contesti applicativi ed integrabile alle piattaforme informatiche esistenti.