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La storia della Gazzetta del Mezzogiorno non è una storia qualunque. La prolungata agonia di questa testata non può lasciare indifferenti quanti dicono di avere a cuore le sorti dell’informazione italiana>. Con queste parole il prof. Ruben Razzante, docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano e membro della Task Force anti-fake news istituita dal Sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, auspica una rapida soluzione per il salvataggio della gloriosa testata meridionale, da sempre voce autorevole delle istituzioni, del mondo produttivo e dei cittadini di Puglia e Basilicata.
<Al di là dell’attenzione del Governo che, ne sono certo, continuerà a manifestarsi, nelle ultime ore – prosegue Razzante – sto provando a sensibilizzare, attraverso miei contatti, alcune realtà produttive del nostro Paese, affinchè valutino la possibilità di impegnarsi per assicurare la sopravvivenza e il rilancio di una testata che ha garantito in modo decisivo, per più di un secolo, alle comunità del sud e all’Italia intera, il diritto ad una corretta informazione legata al territorio. Ci sono tanti responsabili dell’attuale situazione che si è creata, ma mai come in questo periodo occorre superare beghe, polemiche e rivalità e mettere al centro la testata con la sua storia e il suo patrimonio di giornalisti, collaboratori esterni e personale di supporto, che anche in questa fase di pandemia continuano ad assicurare alla collettività notizie puntuali, aggiornate e rispettose della deontologia in materia di pluralismo delle fonti ed essenzialità del racconto. L’informazione professionale ha confermato in questi mesi di emergenza la sua insostituibilità e superiorità qualitativa rispetto ai contenuti spesso superficiali e inattendibili che viaggiano sui social. La Gazzetta del Mezzogiorno merita un riconoscimento speciale per quanto ha fatto in queste settimane, senza garanzie e con la spada di Damocle della chiusura. Sono ore decisive. Chi può, le impieghi bene, per non avere un giorno rimpianti>.