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Dress code d’ordinanza: costume. Mood d’ordinanza: voglia di divertirsi. A Policoro è già festa per il Jova Beach Party, il live di Jovanotti sulle spiagge italiane che ieri sera è arrivata a Marinagri in Basilicata. Alle 16 erano già più di 15mila gli spettatori entrati in spiaggia (sui 45mila attesi per la data record). E mentre il litorale va riempiendosi, è un’esplosione di colori, di giochi, di teli stesi al sole.
Una Woodstock dei tempi moderni al grido di rispetto per l’ambiente. A partire dalla collaborazione con il Wwf, passando per l’installazione che ricordano come nel 2050, se si continuerà così, in mare ci saranno più plastiche che pesci, e per gli addetti, che vicino alla raccolta dell’immondizia indirizzano sul corretto smaltimento dei rifiuti di un concerto che promette di essere a impatto zero.
In attesa della serata, i fan-bagnanti, che entrano in un flusso regolare e scorrevole accolti da una statua in sabbia de Re Leone, da un astronauta gigante e da una Venere paleolitica, si godono la calda (e afosa) giornata di mare tra un bagno, un orecchio ai tre palchi dove si alternano gli ospiti e una capatina tra i mille stand degli sponsor che hanno contribuito a realizzare una produzione da circa 1 milione e mezzo di euro a data, stando a quanto affermato dal patron di Trident Maurizio Salvadori, organizzatore del tour (“uno show così in uno stadio costerebbe almeno un terzo di meno, per non parlare delle difficoltà logistiche, diverse da data a data”). Diversa sarà anche la scaletta per ogni serata.
A dare il benvenuto alle 16 in punto è stato lo stesso Jova dal palco, dando il via al party più atteso dell’estate: «Grazie di essere venuti, grazie di essere qui», ha detto invitando poi a divertirsi senza dimenticare un atteggiamento rispettoso verso l’ambiente. «Che enorme gigantesca figata! Mi preparo al Jova Beach Party da 30 anni! Torno in consolle a fare divertire la gente! È un’emozione grandissima, un’emozione che va oltre il concerto, il lavoro e l’impegno! Finalmente vivremo insieme questa grande storia!», aveva urlato a gran voce l’eterno giovane della musica italiana appena arrivato in spiaggia.
Dieci i mesi di preparazione 17 date (compresa quella in alta quota di Plan de Corones ed il tour si concluderà il 21 settembre a Milano Linate), che finora ha venduto circa 400mila biglietti.
Quattro inchini: Per il mare, per il cielo, per la terra, per la folla. Dopo otto ore travolgenti, così Jovanotti ringrazia le oltre 35mila persone presenti sulla spiaggia di Marinagri a Policoro per la tappa lucana Jova Beach Party dedicando anche una canzone alla sua amica scomparsa proprio ieri l’inviata delle Iene, Nadia Toffa.
Gli ospiti questa volta sono stati Alborosie (che ha cantato con Jovanotti anche un brano del lucano Mango scomparso qualche anno fa e che proprio a Policoro ha tenuto il suo ultimo concerto, il brano in questione è Mediterraneo), il congolese Balojo, I Hate my village, Ackeejuice Rockers, Rancore e gli intramontabili Tarantolati di Tricarico che hanno già accompagnato l’artista nella tappa di Praia a Mare (Salerno), definiti dallo stesso Jovanotti come i custodi della tradizione musicale del Sud. Con loro, Jovanotti ha già intonato Vi cumm abball’ bell’, brano della cultura popolare lucana che hanno reso questa tappa per tutta la Basilica e per il sud intero un concerto che sarà scolpito nella memoria per molto, molto tempo.La sabbia sotto i piedi e il mare a portata di tuffo sono il grande valore aggiunto della festa, che dalle ore 16 anima la spiaggia con musica su tre palchi, installazioni, giochi e attività negli stand.
Si può ricaricare il cellulare pedalando, scatenarsi in gare di ballo, farsi un tatuaggio temporaneo, partecipare a una caccia al tesoro, a una seduta di power yoga, o fare un salto alla beauty station per ricomporsi dopo il bagno.
All’ingresso del villaggio campeggia un arcobaleno gonfiabile con stampatigli “undici comandamenti” del party. Guardate.
Unica nota negativa del concerto è stata l’organizzazione delle navette che portavano il pubblico nell’area parcheggio lontano dal concerto, con ritardi anche di 3 ore.
Foto di Marcelo Di Gesù