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“Atlandide: un mondo sommerso”. Come sommerse sono le abilità del paziente autistico, capaci di emergere e valorizzarsi grazie alla dedizione dei propri cari e all’impegno quotidiano e costante di operatori qualificati. Atlantide, come il nome scelto per il nuovo progetto di assistenza socio-educativa promosso dal centro diurno Hotel San Francisco di Bitritto, che punta all’eccellenza nel campo della riabilitazione e dell’assistenza ai malati di autismo dai 18 anni in su, tramite metodologie e approcci innovativi. Il nuovo orientamento delle attività, fino ad ora mirate all’assistenza alle diverse forme di disabilità, pone oggi la struttura nella rosa dei tre centri specializzati nel campo dell’autismo della provincia di Bari, rendendo Bitritto polo di eccellenza e punto di riferimento sul territorio. Da qui, l’idea degli operatori socio-educativi di presentare il progetto nell’ambito di un open day svoltosi lunedì 24 giugno, in cui, a margine di una mostra sulle nobili arti realizzata dagli ospiti del centro, si è svolta una tavola rotonda tra i protagonisti del territorio, chiamati a proporre sinergie per lo sviluppo dei programmi e per la piena integrazione dei protagonisti alla vita di comunità.
Presente, in prima linea, l’amministrazione comunale di Bitritto, che si è fatta portavoce della necessità di lavorare in rete con i Comuni limitrofi affinché questa realtà d’eccellenza possa apportare beneficio all’intera provincia di Bari. Presenti anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Bitetto, dell’Ambito territoriale di riferimento e delle associazioni del Terzo Settore che operano sul territorio, che hanno condiviso proposte e idee per l’inserimento degli ospiti all’interno delle proprie attività in programma. Al termine della giornata, i protagonisti della tavola rotonda sono stati invitati a testare in prima persona alcuni degli strumenti di rieducazione utilizzati – tra cui il percorso di barefooting, camminata a piedi nudi lungo un itinerario di riabilitazione sensoriale – e ad assaggiare i prodotti coltivati e raccolti all’interno dell’orto sociale della struttura.