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Il thriller Cerco te di Mauro Mogliani si apre con una enigmatica lettera scritta da un potenziale rapitore, e indirizzata all’Ispettore Piero Nardi. Una missiva delirante: «voglio fare un gioco con lei. Mi voglio divertire un po’» in cui si minaccia di sequestrare quattro donne per poterle “curare” e poi rilasciarle, e si invita l’Ispettore a comprendere cosa lega le vittime e a fermare il rapitore prima dell’ultimo atto, che implicherà un omicidio. Il misterioso uomo dice di chiamarsi Nessuno. Un inizio intrigante per un romanzo che mantiene bene le promesse del suo genere di appartenenza, raccontando una storia avvincente, drammatica e inquietante. Nessuno è un personaggio ambiguo e, in virtù del suo stesso nome, inconoscibile; il suo essere un fantasma nella mente del lettore accresce ancora di più il senso di orrore che già trasmette attraverso la sua crudele gestione dei rapimenti.
Le donne vengono infatti torturate, e la loro coscienza viene annebbiata a tal punto da cancellare la loro memoria. All’inizio della storia l’Ispettore Nardi è una pedina inconsapevole nel gioco di Nessuno: avendo sottovalutato la fermezza dei suoi intenti, si ritrova improvvisamente a fare i conti con una realtà ingestibile, aggravata dai sensi di colpa per non aver capito in tempo a cosa stava andando incontro. È a questo punto che Nardi cerca di entrare attivamente nello spietato gioco di Nessuno, studiando le sue motivazioni, analizzando la vita delle sue vittime. Ha così inizio una serie di indagini in cui l’Ispettore si troverà a brancolare nel buio, profondamente scosso da una concatenazione assurda di eventi, manipolato da un uomo senza scrupoli che inspiegabilmente conosce le sue zone d’ombra. L’Ispettore Nardi è il tipico uomo tutto d’un pezzo, che ha dovuto sacrificare la sua vita personale in nome della dedizione alla sua professione; Nessuno sembra comprendere i turbamenti dell’Ispettore e li usa a suo vantaggio per farlo sentire un fallimento e logorare la sua psiche, rendendo sempre più ardue e sofferte le sue indagini.
Cerco te è un romanzo che non punta solo a intrattenere, ma che analizza in profondità la mente umana, e soprattutto i meccanismi che scattano nella testa di chi si sente solo, incompreso e non amato, come si evince dalle parole di Nessuno: «siete voi a non capire proprio nulla, siete voi piuttosto a non avere idea di chi siano le persone. Siete voi a non sapere nemmeno chi siete. Siete voi che lasciate le persone in solitudine, fino a farle sentire nessuno».
Davide Libetti