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Più di 50 produttori dalla Puglia e da tutto il Sud, 14 esperti da tutto il mondo, oltre 1000 partecipanti in due giorni a Orsara di Puglia: sono questi i numeri che illustrano il successo del 23esimo “Appuntamento con la Daunia”, quest’anno dedicato al tema del “Cibo Universale”. “E’ stata un’edizione meravigliosa”, ha dichiarato Peppe Zullo, il padrone di casa, che nelle sue tenute di Villa Jamele e Nuova Sala Paradiso ha convocato come ogni anno cuochi, manager, artisti e giornalisti per celebrare l’innovazione e il meglio della cultura legata al cibo, ai valori che esprimono salubrità, sapori autentici, tutela e valorizzazione delle biodiversità.
LA DAUNIA UNIVERSALE. Anna Peach, Heirloom Grower dello Squash and Awe Hawaii (Stati Uniti), ha esaltato il modello proposto nella Daunia dai produttori che, col loro lavoro, esaltano la vera ricchezza “glocale” di un territorio, vale a dire la biodiversità. Rocio Martinez Osegueda, direttrice dell’Ufficio del Turismo di Puerto Vallarta (Messico), ha messo in evidenza l’enorme valore di un modello del tutto originale, che parte dalle radici e da quelle fa germogliare frutti di futuro. Un’esortazione a continuare il lavoro di riscoperta e innovazione, rappresentato al meglio proprio da Peppe Zullo, è arrivata da Umberto Montano, Fondatore del Mercato Centrale di Firenze, e dai docenti Christian Fernando Iaione e Benedetta Gillio dell’Università LUISS, realtà all’avanguardia con la quale il cuoco-contadino collabora da tempo. Di grande rilievo e interesse i contributi al dibattito di Giovanni Minelli, Parmigiano Reggiano Malandrone 1477; Federica Stella Blasi, Research fellow, CEO NGA srl; Toni Augello, web marketing manager e Carlo Ventola, wedding look maker.
L’ESEMPIO DI GAROFANO. La seconda giornata di “Appuntamento con la Daunia” è stata dedicata al ricordo di “Severino Garofano: un galantuomo”. Irpino, adottato dalla Puglia già dal 1957, Severino Garofano fu in grado di cambiare il volto della viticoltura salentina, facendola conoscere e apprezzare nel mondo e contribuendo, in modo determinante, a creare un’immagine del Salento oggi conosciuta e ammirata in tutto il mondo. Del suo esempio e della evoluzione dell’immagine del cibo italiano nel mondo hanno parlato Stefano Pisani, sindaco di Pollica e presidente di Cittaslow International; Ludovico Solima, docente di management delle imprese culturali; Faith Willinger, ambasciatrice della cucina italiana nel mondo; e Franco Pepe, maestro pizzaiolo, un vero e proprio cultore e divulgatore di un’arte che mette insieme i migliori elementi della grande cucina mediterranea.
LA ZUCCA E’ UNIVERSALE. “Da questo 23esimo si riparte, anche se la verità è che non ci fermiamo mai”, ha detto un Peppe Zullo visibilmente soddisfatto. L’orto di Villa Jamele, in questi giorni, è uno spettacolo assoluto con le grandi zucche arancioni che sembrano opere d’arte di una grande installazione naturale. E proprio da quelle si riparte, da un ortaggio che in questo periodo è simbolo e luce di una delle ricorrenze più universali del pianeta. Che si parli di Halloween o dei famosi “Fucacoste” di Orsara, il filo conduttore è proprio la luce delle lanterne antropomorfe. “A Orsara, l’1 novembre, arriveranno migliaia di persone che condivideranno un grande momento rituale collettivo anche nel segno del cibo: sono questi momenti di umanità e di gioia che nutrono il nostro essere universali, appartenenti all’unica razza esistente, la razza umana”, ha concluso Peppe Zullo.