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Sabato 28 aprile presso un noto albergo cittadino è stato presentato il libro “Filippo Minutilli – Grumese Generale Garibaldino de I Mille” realizzato da WIP Edizioni autore il dott. Domenico Palladino, notissimo medico radiologo ospedaliero di Bari ma originario di Grumo Appula , appassionato e documentatissimo studiosa di Storia Patria e di Grumo in particolare. La presentazione è stata organizzata dal Circolo della Sanità di Bari, dai Lion’s di Bari e Provincia e dall’Associazione CROSAT (Centro Ricerche di Studi Storici ed Artistiche del Territorio) di Grumo.
La manifestazione è stata preceduta da un’ottima concerto di una rappresentanza della Fanfara della Brigata Meccanizzata Pinerolo di stanza a Bari, che ha intonato brani patriottici davvero commoventi e coinvolgenti per un uditorio attento e partecipe. Presente, altresì, il prefatore del libro Giuseppe Garibaldi jr., pro-nipote dell’Eroe dei 2 Mondi e nipote di Ricciotti, figlio di Anita e Giuseppe, attuale Grande Conservatore del Museo Nazionale di Caprera. Erano presenti anche Autorità Cittadine nella persona del Vice-Sindaco avv.Pierluigi Introna in rappresentanza del Sindaco di Bari e della Città, nonché l’Associazione Nazionale Garibaldini d’Italia con le insegne dell’Associazione.
La maggior parte degli astanti indossava una coccarda tricolore.
Il libro espone con grande rigore scientifico e ottimamente documentato la storia della vita del gen.Filippo Raffaele Minutilli, comandante della del Genio dapprima dell’Esercito del Regno delle 2 Sicilie di stanza a Messina ove aveva sposato la figlia del suo comandate, poi nel 1848 quando già era responsabile del suo Corpo militare, poiché aveva combattuto contro l’Esercito borbonico durante i moti di Messina del 1848 al fianco dell’Eroe Paolo Restuccia, una volta restaurato il potere, dovette andare in esilio fino ad arrivare a Genova, da poco entrata a far parte del Regno di Sardegna, capitale degli esiliati liberali dal resto d’Italia.
Qui, fu tra i pochissimi pugliesi, insieme con Moisé Maldacea di Foggia, Francesco Curzio (dei Mille-originario di Turi), Nicolò Mignogna di Taranto e Cesare Braico di Brindisi, che il 5-6 Maggio 1861 si riunirono e partirono da Quarto per la spedizione de I Mille. Era imbarcato sul piroscafo “Lombardo” sotto il comando del Nino Bixio, già braccio destro di Giuseppe Garibaldi che si trovava sul “Piemonte”. Ovviamente, molti altri pugliesi si unirono dopo che le truppe arrivarono in Calabria. Moltissimi che avrebbero partecipato non poterono farlo in quanto prigionieri nelle carceri borboniche come Sigismondo Castromediano.
Filippo Raffaele Minutilli dopo lo sbarco di Marsala, la battaglia di Calatafimi, l’insediamento a Salemi, prima Capitale d’Italia, e l’arrivo non semplice a Palermo, svolse un ruolo fondamentale per organizzare le truppe. Fece saltare i collegamenti telegrafici al fine di limitare i contatti tra i vari gruppi borbonici. Minutilli si fermò in Sicilia ove ebbe l’importante funzione di comandare e mantenere la Città di Messina, pertanto non svolse alcun ruolo nella Spedizione nel così detto “Continente”.
Per questi motivi non fu incluso nel primo elenco dei 1089, che in realtà furono 1092 almeno nel secondo ed ufficiale elenco in cui fu incluso. Anche la sua Città natale di Grumo Appula non gli ha dato riconoscimenti almeno fino agli anni ’80 del secolo scorso. Ma fu tra i pochissimi insigniti dal Comune di Palermo della medaglia della spedizione.
Minutilli partecipò attivamente alla preparazione dello sbarco in Calabria, pur rimanendo in Sicilia.
Dopo l’incontro a Teano, fu tra coloro, non senza molte difficoltà, integrati nel neo-nato Esercito Italiano e riconosciutogli il grado di Colonnello fu inviato a comandare il Reggimento di Fanteria “Perugia”, ma vi rimase poco in quanto a seguito di una malattia diede le dimissioni e si ritirò a Messina dove morì il 30 luglio 1864 a soli 51 anni.