Loro 2 di Paolo Sorrentino si è attestato al primo posto del box office sin dal giovedì di esordio (10-5) sugli schermi, alternandosi però nella pole position con Avengers Infinity War. Il risultato fino a domenica 13 maggio è di 1.089.982 euro di incassi complessivi.
Intanto il pubblico continua ad affollare abbastanza le sale dove è proiettato anche Loro 1.
In questa seconda parte viene amplificato il ruolo di Silvio Berlusconi come grande tessitore della politica e del costume, ma nello stesso tempo la figura è resa in maniera maggiormente grottesca, anche se umanizzata nei suoi difetti rispetto al ruolo troppo acerbo della prima parte (compariva verso il finale) che vedeva Riccardo Scamarcio come vero protagonista in un libero e reinventato rifacimento dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini.
Rispetto a Loro 1 la sceneggiatura unisce alla fantasmagoria dei simbolismi un forte e concreto umorismo (volontario) che riscuote risate a scena aperta.
Tale euforia però non vuole sminuire Berlusconi come carattere, ma rappresentare tramite il Cavaliere i difetti attribuiti o attribuibili all’italiano medio dalla cinematografia dagli anni Cinquanta ad oggi.
Qui l’italiano "comune" viene innalzato a imprenditore miliardario e tycoon ma il risultato non cambia anche perché del capo di Forza Italia viene messa in evidenza- nell’ultima parte- una sorta di fragilità comprensiva dal suo sentirsi sminuito a contatto con i grandi personaggi che governano la politica a livello sia nazionale che mondiale .
Il gran divertimento dei giornalisti, non soltanto di spettacolo, è stato quello di riportare in anticipo battute e dialoghi di Loro 2, tanto che si potrebbe assistere a un film "già visto".
Ma non è così per la grande abilità di Paolo Sorrentino nell’inscenare una costruzione imprevedibile pure nella sua prevedibilità
E così la sequenza più raccontata, ovvero di quando Berlusconi telefona a una sconosciuta casalinga per venderle un appartamento di nuova costruzione allo scopo di "provarsi" ancora in gamba, è da manuale anche per la straordinaria prova di Toni Servillo, il quale è perfetto, anche troppo, nella sua imitazione che genera straordinari commenti di approvazione ma stimola addirittura una certa complicità.
Da lodare all’unanimità la grande prova di Elena Sofia Ricci nel ruolo di Veronica Lario la quale in un intenso dialogo analizza, smonta, sovverte il personaggio di Silvio nella maniera di creare un transfert con quegli italiani che hanno sempre rimproverato all’ex premier certe sue promesse mancate.
Un’altra scena molto bella è il confronto con Mike Bongiorno reso molto bene da Ugo Pagliai che raffigura il re dei telequiz come un personaggio vinto ormai del tempo e usurato dalla infinita riproposizione dei soliti contenuti all’interno delle tv commerciali che ne hanno ghermito il carisma di quando lavorava ancora in Rai.
La parte immaginifica riguarda le feste di Berlusconi, con balletti coreografati alla maniera di Broadway e dunque ancora più grotteschi sull’onda di Meno Male che Silvio c’è, slogan trash, oppure vere e proprie danze da musical o videoclip sul brano Slow di Kylie Minogue mentre Silvio vi assiste impassibile.
Da rilevare anche il ruolo di Kasia Smutniak impenetrabile nel suo fascino e fissità, di Anna Bonaiuto in un una riedizione grottesca di Daniela Santanchè, di Riccardo Scamarcio che come già detto è l’imprenditore pugliese che "somiglia" a Tarantini etc… .
Impossibile da raccontare ma assolutamente da vedere, Loro 2 suscita nel pubblico commenti contrastanti, ma vieppiù di approvazione, mentre i titoli di coda senza musica creano quasi un ritorno a casa religioso, che invita alla riflessione dopo tante immagini stimolanti ed eccessive, ma nello stesso tempo catartiche.
Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.