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Il Consorzio di Tutela e Valorizzazione della Lenticchia di Altamura IGP, ha una storia legata alla tradizione e all’autenticità, ma sa guardare al futuro.
Per questo motivo ha deciso di avviare una sperimentazione in campo agricolo finalizzata sia al miglioramento della qualità, sia all’incremento produttivo, nel rispetto della natura e dell’ambiente.
Nasce, così, una nuova collaborazione con due aziende produttrici di concimi biologici, “Fertileva” e“AGM”, con la “Micosat F”, leader nel campo dei Microrganismi Simbionti, e con il prof. Giuseppe De Mastro, “Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali”, dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Il progetto sperimentale prevede l’utilizzo per la semina di fertilizzanti consentiti dall’agricoltura biologica nei campi delle aziende afferenti al Consorzio. Le prime semine sperimentali sono terminate la settimana scorsa in una decina di campi, sotto la supervisione, programmazione e gestione del Consorzio Lenticchia di Altamura e dell’Università di Bari. A diversi stadi vegetativi il Consorzio andrà in campo per effettuare valutazioni sulla crescita e sullo sviluppo delle piante. A fine sperimentazione si effettuerà inoltre un bilancio economico per quantificare la redditività ottenuta in vista dell’atteso l’incremento della quantità di Lenticchia di Altamura IGP, ottenuta a fronte del costo sostenuto dalle aziende per l’intero ciclo produttivo.
L’economia delle singole aziende agricole, nella filosofia del Consorzio, deve passare per il maggiore prezzo di mercato che si ottiene grazie alla denominazione IGP e per le migliori e maggiori produzioni che gli agricoltori devono riuscire ad ottenere in campo. L’obiettivo è quello di dimostrare che anche per le aziende convenzionali oltre che per quelle BIO, può essere più redditizio adottare delle soluzioni eco-friendly che permettono di preservare l’ambiente in cui operiamo e la salute dei consumatori.
“Negli ultimi decenni – afferma Gerardo Centoducati, direttore del Consorzio Lenticchia di Altamura – vista la scarsa produzione di legumi e di lenticchie in particolare, le aziende produttrici di mezzi tecnici non hanno ritenuto conveniente investire in ricerca e/o registrare molecole per queste colture. Oggi in virtù delle importanti produzioni in gioco sono molte le aziende che si interfacciano con il Consorzio per comprendere le nostre esigenze, risolvere le nostre problematiche in campo e per offrire soluzioni tecniche. Alcune tra queste, molto attente alla sostenibilità delle produzioni agricole, ci hanno chiesto collaborazione per testare, nei campi dei nostri consorziati, prodotti consentiti in agricoltura biologica che potrebbero migliorare la qualità ed incrementare la quantità di Lenticchia di Altamura IGP”.
Un’attenzione rilevante verso il prodotto e l’agricoltore in un’ottica innovativa di produzione agricola sostenibile sia dal punto di vista economico che ecologico. L’IGP Lenticchia di Altamura è garantita dal Consorzio di Tutela che dal 2017 controlla la qualità del prodotto, vigila sul corretto uso della denominazione e promuove la conoscenza del prodotto in Italia e all’estero.
“L’utilizzo di questi concimi biologici – spiega Paolo Di Renzo, agronomo e vice presidente del Consorzio – avrà sicuramente un impatto positivo sulla qualità della coltivazione e sulla vita degli agricoltori. Abbiamo effettuato esami mettendo un protocollo ben specifico per capire come miscelare i vari prodotti tra di loro e metterli a confronto. La settimana scorsa abbiamo fatto delle semine in diverse aree con vari agricoltori. L’idea che ci siamo prefissati è lavorare non solo per la tutela del prodotto, ma anche per la ricerca di un’agricoltura sostenibile”.